La mobilità elettrica sta crescendo in modo esponenziale in tutto il mondo, sia sul fronte dell’offerta che della domanda, e si sta affermando come un game changer per la mobilità del futuro. Alla luce di questo trend, nel corso del 2017, i consulenti di The European House – Ambrosetti hanno iniziato a porre l’attenzione su questo fenomeno e, in collaborazione con Enel, hanno realizzato uno studio sulla mobilità elettrica in Italia “e-Mobility Revolution. Gli impatti sulle filiere industriali e sul sistema-Paese: quale Agenda per l’Italia”. Lo studio si è proposto di analizzare lo stato dell’arte della e-Mobility in Italia e di individuare quali opportunità industriali e di modernizzazione possono essere colte dal sistema-Paese. Per dimensionare l’impatto attivabile sulla filiera industriale della e-Mobility, è stata mappata, per la prima volta nel nostro Paese, la value chain allargata della e-Mobility, propedeutica alla comprensione delle diverse attività manifatturiere e di servizio che sono attivate dall’industry del trasporto elettrico. In aggiunta, sono stati elaborati alcuni scenari di sviluppo per gli autoveicoli elettrici e la rete infrastrutturale di ricarica. Considerando il solo mercato degli autoveicoli elettrici e il fatturato generabile in ciascuna fase della filiera ad essa collegata (autoveicoli, infrastrutture di ricarica elettrica, servizi ICT, riciclo e seconda vita), è stato stimato che, nei diversi scenari di sviluppo ipotizzati, si potrebbe attivare un fatturato cumulato compreso tra 68 e 303 miliardi di Euro al 2030.
L’elettrificazione è però un fenomeno che non interessa solo la mobilità, ma tutti i settori economici e, all’interno del settore dei trasporti, comporterà un cambio di paradigma non solo per le autovetture ma anche per tutte le altre tipologie di trasporti (veicoli a due ruote, autobus, veicoli commerciali leggeri e pesanti). Alla luce di questa riflessione, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Enel X e Fondazione Enel, ha deciso di ampliare le analisi sul potenziale di elettrificazione al 2030 comprendendo anche le altre forme di mobilità e i settori residenziale e industriale e di realizzare un nuovo studio: “Electrify 2030. Electrification, industrial value chains and opportunities for a sustainable future in Europe and in Italy”.
Lo studio parte dalla consapevolezza che c’è un gran bisogno di decarbonizzare: le emissioni di gas a effetto serra (GHG) sono costantemente cresciute a livello globale e nel 2016 hanno toccato i 58.710 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, pari a un incremento del 62% rispetto ai livelli del 1990. Alla necessità di decarbonizzare, si associa anche l’esigenza dei sistemi economici di affrontare gli shock esterni facendo leva sulla resilienza di un Paese: decarbonizzazione e resilienza contribuiscono positivamente alla riduzione dell’impronta di sviluppo umano. In questo contesto, il vettore elettrico gioca un ruolo chiave nel garantire un futuro più sostenibile in Italia e in Europa grazie a sue cinque caratteristiche peculiari. Innanzitutto, utilizzare l’elettricità nei consumi energetici finali permette di ridurre le emissioni di CO2 quando l’elettricità viene generata da un mix energetico bilanciato, con integrazione di una quota rilevante di rinnovabili, e di diminuire le emissioni inquinanti migliorando la qualità dell’aria, soprattutto nelle aree urbane. L’esistente letteratura in materia dimostra che elettrificare risulta vantaggioso, da un punto di vista ambientale, quando le emissioni derivanti dalla produzione di elettricità sono inferiori a 600 t/GWh CO2. L’Unione Europea e l’Italia sono già al di sotto di questa soglia e pertanto, per queste economie, elettrificare è già oggi un’opportunità concreta per decarbonizzare.

Figura 1. Emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di elettricità (t/GWh), 2014. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati di C. Kennedy in “Key threshold for electricity emissions”, dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), 2018
 
Il vettore elettrico consente, inoltre, di ottenere livelli maggiori di efficienza energetica riducendo così il fabbisogno energetico e le relative emissioni di gas a effetto serra. Tra le tecnologie che assicurano i migliori guadagni in termini di efficienza energetica sono state analizzate le pompe di calore, che consentono riduzioni dei consumi energetici fino al 50% negli edifici, le luci a LED che hanno un livello di efficienza fino all’80% superiore rispetto alle lampadine a incandescenza e i motori elettrici per le auto che hanno un’efficienza superiore del 40% rispetto ai motori a combustione. Inoltre, grazie alle caratteristiche intrinseche di versatilità ed efficienza e alla sua capacità di essere agevolmente integrato con la digitalizzazione, il vettore elettrico offre svariate opportunità di miglioramento della resilienza dell’intero sistema energetico. Infine, l’elettricità funge da stimolo all’innovazione e alla sostenibilità, sia nell’ambito delle abitudini di vita che dei processi industriali, generando risparmi energetici e prodotti di migliore qualità.
Lo studio “Electrify 2030” si pone l’obiettivo di analizzare il potenziale di elettrificazione in Italia e in Europa, ponendo il focus sul settore della mobilità e delle tecnologie che abilitano l’elettrificazione analizzandone gli impatti industriali potenziali per l’Italia. Per quanto riguarda la mobilità elettrica, l’Italia oggi si trova in una situazione di arretratezza rispetto ai competitor internazionali, registrando un parco circolante di veicoli elettrici così ripartito: 14.647 auto elettriche (0,04% dello stock totale), 6.211 mezzi elettrici su due ruote (0,07% dello stock totale), 455 autobus elettrici urbani (1% dello stock totale), 4.454 veicoli commerciali leggeri elettrici (0,1% dello stock totale) e zero camion elettrici. Al fine di valutare l’impatto industriale generabile in Italia dalla mobilità elettrica, The European House – Ambrosetti ha elaborato i seguenti scenari di penetrazione per tutte le tipologie di veicoli elettrici al 2030:

  • auto elettriche: da 2 a 9 milioni di veicoli;
  • veicoli elettrici a due ruote: da 240.000 a 1,6 milioni di unità;
  • autobus elettrici: da 3.307 a 10.188 veicoli;
  • veicoli commerciali leggeri elettrici: da 202.763 a 630.478 veicoli;
  • camion elettrici: da 0 a 34.336 veicoli.


Figura 2. Ipotesi di scenari derivanti dalla diffusione dei veicoli elettrici (auto, due ruote, autobus, veicoli commerciali leggeri, camion) all’interno del parco auto italiano al 2030. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2018
 
Ripercorrendo l’analisi della filiera allargata della mobilità elettrica elaborata per lo studio “e-Mobility Revolution” del 2017, è stato analizzato che tale filiera coinvolge potenzialmente in Italia circa 160.000 imprese, con oltre 820.000 occupati e un fatturato di oltre 420 miliardi di euro. Combinando gli scenari di penetrazione per tutte le forme di mobilità, la ricostruzione della filiera allargata della e-Mobility e l’analisi del fatturato attivabile in ciascuna fase della filiera, The European House – Ambrosetti ha stimato un fatturato potenziale totale per il 2030 in Italia compreso tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro.
Il secondo approfondimento dello studio “Electrify 2030” riguarda l’impatto industriale delle tecnologie abilitanti l’elettrificazione, attraverso la mappatura di oltre 60 tecnologie a supporto dell’elettrificazione diretta e indiretta, le cui filiere in Italia sono costituite da circa 17.000 imprese con oltre 320.000 dipendenti e un fatturato totale pari a circa 80 miliardi di euro. Per valutare i potenziali impatti industriali dell’elettrificazione nei settori residenziale e industriale, sono state identificate le tecnologie per l’elettrificazione più promettenti, in grado di garantire un elevato livello di efficienza energetica. Le sei tecnologie identificate sono le pompe di calore, le luci a LED, i motori elettrici, le batterie, i power electronics e gli energy management systems e di queste sono state ricostruite le filiere industriali e sono stati elaborati alcuni scenari “what if” sulla penetrazione delle tecnologie per l’elettrificazione al 2030. Le tecnologie identificate sono in grado di generare un fatturato complessivo compreso tra 135 e 326,5 miliardi di euro in Italia al 2030.
Considerando i risultati ottenuti dalle analisi dei due approfondimenti, risulta evidente che l’elettrificazione in Italia è in grado di generare un impatto significativo, che non è mai stato quantificato in precedenza, di cui l’Italia potrebbe “catturare” una quota rilevante grazie alle eccellenze ingegneristiche e di manifattura maturate negli anni nell’industria tradizionale dell’automotive e in alcune tecnologie per l’elettrificazione.
 

Lorenzo Tavazzi
Responsabile Scenari e Intelligence, The European House – Ambrosetti

 
 

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