La trasformazione della mobilità, che anche nel nostro Paese stiamo vivendo, coinvolge diversi settori: dall’automotive alle infrastrutture di ricarica, dalle soluzioni tecnologiche al riciclo delle batterie. Oggi la direzione è segnata: la mobilità del futuro sarà elettrica, spinta sempre in misura maggiore da fonti rinnovabili, sarà connessa, legata a soluzioni digitali sempre più complesse e sicure, e condivisa, sempre più libera da schemi di tipo proprietario.
Ma se la strada è segnata il percorso per raggiungere gli obiettivi non sempre è lineare. Quali sono gli ostacoli ancora da superare? Come farsi trovare pronti per affrontare il cambiamento? Come guidare la transizione verso l’elettrico?
Ne abbiamo parlato ieri a Rimini ad Ecomondo, la più importante fiera italiana sulla sostenibilità, nell’ambito di un convegno dal titolo eloquente Mobilità elettrica: pronti a partire”, organizzato da MOTUS-E con i principali interpreti della transizione.
Nella prima parte, quella più “istituzionale”, si sono avvicendati sul podio Veronica Aneris, referente nazionale di Transport&Environment, e Laura Tomassetti del CNR – Istituto Inquinamento Atmosferico. È stato delineato un quadro piuttosto incoraggiante delle politiche sulla mobilità a livello europeo, con segnali importanti arrivati proprio dal voto del Parlamento. Ora la palla passa a Commissione e Consiglio, che devono mantenere un livello di ambizione altrettanto elevato per assicurare il pieno e uniforme sviluppo della mobilità elettrica a livello comunitario. Capitolo inquinamento: il trend 2006-2017 ha fatto registrare un miglioramento della qualità dell’aria nelle 14 città esaminate, con una lieve riduzione della media delle concentrazioni annuali. Tuttavia, le città italiane sono ancora caratterizzate da livelli di concentrazione superiori ai limiti fissati per gli NO2, il PM10 e il PM2,5, esattamente gli inquinanti per cui le auto elettriche sono assolutamente competitive a livello di abbattimento.
Il Segretario Generale di MOTUS-E Dino Marcozzi, Presidente di sessione, ha illustrato alla folta platea che ha riempito l’Agorà Città Sostenibile le attività dell’Associazione, concentrandosi in particolare sulle finalità della mobilità elettrica come vettore di un cambiamento di mentalità sul mondo dei trasporti, nell’ottica di ridurre sensibilmente l’impronta ambientale e sulla necessità di combattere le sempre più insistenti “fake news” sulla mobilità elettrica che tendono a minare la credibilità dell’intero sistema.
MOTUS-E a Ecomondo
È stato poi il turno degli operatori del settore, veri e propri interpreti della transizione. La tavola rotonda, moderata da Mauro Tedeschini di Vaielettrico, ha visto confrontarsi diversi attori. Luisa Di Vita, Direttore Comunicazione Nissan e Stefano Sordelli, Future Mobility Manager di Volkswagen Italia, ricordando gli investimenti delle due Case automobilistiche e la progressiva conversione industriale verso l’elettrico, sono concordi sulla necessità di una roadmap nazionale e di una guida che possa condurre a compimento la rivoluzione dell’elettrico.
Presente su tutta la catena di ricarica di infrastrutture pubbliche e private, Enel X con Lucio Tropea ha raccontato il ruolo della società come ‘abilitatore’ della mobilità elettrica, con soluzioni basate sulle reali esigenze dei clienti sia a casa che sulle nostre strade e, in prospettiva, anche legate ad un virtuoso interscambio con la rete elettrica.
Un operatore integrato che vuole fornire infrastrutture elettriche come BeCharge deve – secondo le parole di Paolo Martini, amministratore delegato della società –  essere ‘resiliente’ rispetto ai bisogni degli utenti finali e delle amministrazioni, educando operatori pubblici e privati ad un cambio di paradigma.
MOTUS-E a Ecomondo
Si è parlato poi di tecnologia con le soluzioni di ABB, il cui rappresentante, Angelo Di Iorio, ha ricordato come la mobilità elettrica sia ormai un vero e proprio ecosistema che va allargato rispetto alla tradizionale associazione con il trasporto su gomma: navi, treni, e addirittura il trasporto aereo sono tutti settori altamente interessati dalla transizione verso l’elettrico.
È stata poi la volta del ‘Made in Italy’ delle tecnologie di ricarica con Filippo Carzaniga di FIMER, che ha rilevato l’eccellenza dei distretti industriali italiani di elettronica e meccatronica. Ha chiuso il giro di tavolo l’intervento di Mauro Vergari, dell’associazione di consumatori ADICONSUM, che ha illustrato il manifesto della mobilità, auspicando una sempre maggiore semplificazione ed uniformazione della normativa e dei regolamenti con la finalità di agevolare i possessori di auto elettriche.
Le conclusioni di una giornata davvero intensa di confronto e dibattito non sono facili da sintetizzare in poche righe. L’Italia può giocare un ruolo davvero importante a livello industriale nel settore della mobilità elettrica, a patto che si riesca a delineare una strategia e una comunanza di intenti da parte di tutti gli operatori coinvolti: dagli enti locali al governo centrale, dalle pubbliche amministrazioni ad imprese e associazioni. Insomma, noi siamo pronti a partire e la spinta può arrivare solo dalla forza sinergica del sistema Paese.
Non dobbiamo e non possiamo permetterci di perdere altro tempo.
 

a cura di Redazione MOTUS-E 

 

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