A Kigali, capitale del Rwanda, girano tra i 20.000 e i 30.000 mototaxi, molti più di tutti i taxi che affollano le strade di New York, una città 10 volte più grande. Oggi quasi tutti questi mototaxi vanno a benzina o a gas, ma da qualche tempo sono in strada alcuni mototaxi elettrici della startup rwandese Ampersand.

Il piano del Governo rwandese, infatti, prevede la completa riconversione dell’attività di mototaxi da termico ad elettrico nei prossimi anni. Lo scorso agosto, il Presidente del Rwanda Paul Kagame ha lanciato un ambizioso piano nazionale per l’e-mobility, sostenuto dalla locale autorità di regolazione per l’energia, che prevede un progressivo phase-out dai combustibili fossili nei trasporti. Si partirà dal servizio di mototaxi per arrivare poi, gradualmente, anche alla riconversione in elettrico di autobus e automobili private.
Il piano, sostenuto dal Governo rwandese e allo studio per l’attuazione da parte del locale regolatore, prevede che si possano aggiungere alle flotte esistenti di mototaxi solo motocicli a batteria full electric e incentivi per la riconversione dei mezzi vetusti.
Il motivo della riconversione in elettrico dei mototaxi di Kigali è anche economico. Il CEO di Ampersand Josh Whale spiega che, secondo i calcoli dell’azienda, con le moto elettriche i driver possono risparmiare solo di carburante tra i 650 e 700 dollari l’anno. Per non parlare della manutenzione, per cui si stima un risparmio di 4 dollari al mese rispetto ai motocicli tradizionali.
La ricarica dei nuovi motocicli elettrici Ampersand funzionerà con il sistema del “battery swap”: le moto faranno un “pit-stop” in alcuni container attrezzati dove cambieranno velocemente la batteria scarica con quella carica.
La svolta green nei trasporti del Rwanda passa anche per lo sharing di biciclette e monopattini elettrici nel centro di Kigali, grazie al lavoro innovativo dell’azienda locale GURA per ridurre le congestioni di traffico e le emissioni inquinanti.
Il Rwanda è uno dei Paesi africani in cui la mobilità elettrica si affermando maggiormente. Oggi, infatti, anche grazie alla favorevole spinta governativa e al potenziamento in atto delle reti elettriche, lo Stato africano sta diventando anche terreno fertile per la sperimentazione di soluzioni di mobilità da parte di case automotive e aziende europee: è dello scorso ottobre la notizia del lancio del progetto pilota “e-mobility” congiunto di Volkswagen e Siemens, con la diffusione di alcune e-Golf nelle strade di Kigali e l’installazione di 15 infrastrutture di ricarica per testare la concreta fattibilità di piani strutturati di mobilità elettrica in Africa.
Il Rwanda viaggia veloce, quindi. A zero emissioni…

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