Il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di CO2 in Italia.
La mobilità elettrica offre una soluzione di trasporto sostenibile a zero emissioni che riduce sensibilmente l’impatto ambientale.
Approfondisci e scarica i documenti di MOTUS-E
È comunque corretto valutare anche quali siano, nell’intero ciclo di vita (cosiddetto “Life Cycle Assessment”), le emissioni relative a tutto il ciclo di produzione dell’energia necessaria ad alimentare i veicoli elettrici (indice “Well-to-Wheel”). Anche in questo caso, le emissioni prodotte dalle auto elettriche e ibride plug-in sono di gran lunga minori rispetto a quelle delle auto convenzionali, come si può notare nella figura nel dettaglio.
Vedi dettaglio
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il contributo alle emissioni di questi inquinanti da parte dei veicoli elettrici è nullo, per cui guidando elettrico si possono diminuire le emissioni degli ossidi nell’aria.
Le polveri sottili hanno effetti dannosi per l’apparato respiratorio e per quello cardiovascolare. I veicoli elettrici producono, solo in minima parte, polveri sottili come conseguenza della frenata e del maggiore peso del veicolo; tuttavia, la stessa frenata rigenerativa riduce del 50% le emissioni derivanti dall’usura dei freni.
Dossier di RSE per un confronto tra le emissioni climalteranti dei veicoli elettrici e di quelli termici.
Analisi della qualità dell’aria nelle città italiane. Report di CNR e Kyoto Club.
Il motore elettrico è silenzioso e può contribuire a ridurre il livello di inquinamento acustico delle nostre città. Per ragioni di sicurezza, la normativa comunitaria ha obbligato i costruttori a dotare i veicoli elettrici di appositi segnalatori acustici. Il nuovo regolamento UE in materia di sicurezza stradale, infatti, impone che i veicoli elettrici siano dotati di un dispositivo acustico, “Audible Vehicle Alert System” (AVAS), che viene attivato a tutela di pedoni e ciclisti quando la vettura si sposta fino a una velocità di 20 km orari.