Le aziende della filiera e-Mobility “Made in Italy” hanno registrato un costante trend di crescita.
Dal fatturato di 2,2 miliardi di Euro nel 2013, la filiera allargata dei prodotti e servizi per la mobilità elettrica ha generato in Italia ricavi complessivi per circa 6 miliardi di Euro nel 2017, crescendo ad un tasso del +28,7%.
Al 2030 il fatturato complessivo della filiera allargata della mobilità elettrica in Italia potrebbe arrivare a 98 miliardi di Euro con più di 10mila imprese coinvolte. Opportunità che il nostro Paese non può sprecare.
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Strumenti di aggregazione per PMI Estendere i perimetri di scopo dei consorzi, aumentare i vantaggi fiscali per gli investimenti alle imprese che aderiscono a contratti di rete, diffondere l’esempio dei distretti virtuali
Consentono la creazione di reti ampie e formate da aziende di diversa natura, per esempio fra costruttori e imprese energetiche
Adattare gli strumenti previsti dal Piano Industria 4.0 (superammortamento, iperammortamento, fondo garanzia per le PMI, Credito di imposta R&S), per rispondere meglio alle esigenze delle imprese
Le tecnologie incluse nella definizione di “Industry 4.0” (IoT, Cloud Computing, Big Data and Analytics, Cybersecurity e Augmented Reality) sono fondamentali per la crescita del “Mobility as a Service” e per la diffusione dei mezzi in flotta e di quelli a guida autonoma
Rafforzare le competenze tecniche dei lavoratori addetti ai processi produttivi, alla progettazione e fabbricazione dei prodotti, alle reti di vendita e assistenza post-vendita
Istituire fondi dedicati all’assunzione di personale specializzato (laureati e diplomati tecnici)
Lo studio di MOTUS-E e The Europen House-Ambrosetti “IMPRESE, TERRITORI E TECNOLOGIE DELLA E-MOBILITY.