Nel segmento della logistica pesante (HDV), la convenienza economica della transizione verso l’elettrico crescerà in parallelo allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica dedicate, sia nei depositi sia lungo i corridoi logistici principali, per i quali sono già stati individuati i siti ottimali di installazione.

La transizione verso l’elettrico è già in corso in tutta Europa e la normativa AFIR impone una rete di ricarica ad alta potenza lungo i principali corridoi TEN-T. L’analisi dei flussi di traffico e dei dati di mobilità in Italia mostra che, pur rappresentando solo il 3% della rete stradale nazionale, le direttrici TEN-T concentrano oltre il 60% dei chilometri percorsi dai mezzi pesanti. La pianificazione delle infrastrutture di ricarica deve quindi concentrarsi su questi assi strategici, con un mix di stazioni ad altissima potenza (fino a 1 MW) per le ricariche rapide durante il servizio e punti a potenza intermedia nei nodi logistici e nelle aree extra-TEN-T per soste più lunghe e funzioni di ricarica locale. Le tecnologie a 800 volt e i sistemi Megawatt Charging System consentono già oggi di recuperare oltre 300 chilometri di autonomia in meno di venti minuti, garantendo continuità operativa e tempi di fermo ridotti. Parallelamente, la ricarica notturna nei depositi e nei centri di logistica privata rappresenta una componente essenziale e complementare alla rete pubblica: queste infrastrutture permettono alle imprese di ottimizzare la gestione della flotta, programmare la ricarica nelle ore di minor costo energetico e ridurre la pressione sulle reti autostradali e interregionali. Le aree di ricarica private, spesso situate in prossimità di poli produttivi, interporti e grandi piattaforme di distribuzione, possono inoltre fungere da hub condivisi, integrando la rete nazionale e favorendo la nascita di ecosistemi locali di logistica a zero emissioni.

La realizzazione di una rete efficiente e capillare richiede la semplificazione delle procedure autorizzative e di connessione, la pianificazione congiunta con i gestori elettrici e il sostegno economico agli operatori per l’installazione di impianti dedicati. È altresì fondamentale introdurre incentivi e leve fiscali mirate, come la riduzione dei pedaggi per i mezzi a zero emissioni e la priorità di accesso ai fondi per la transizione energetica. Con un numero crescente di hub privati in fase di sviluppo, l’Italia dispone della base territoriale e tecnologica per costruire una rete di ricarica interoperabile e competitiva: il completamento di questa infrastruttura, pubblica e privata insieme, può rendere il trasporto merci elettrico economicamente vantaggioso, ambientalmente sostenibile e strategico per la competitività del sistema logistico nazionale nel contesto della transizione energetica europea.

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