MOTUS-E

Analisi di mercato

Dicembre 2022 – L’anomalia italiana tra i big d’Europa (ma recuperare si può)

Dicembre 2022

Pubblicato il 2 Gennaio 2023
Ricarica
Punti di ricarica
32.776

A dicembre 2022 le auto elettriche pure circolanti in Italia sono poco più di 171.000, con le immatricolazioni full electric nel mese che risultano in calo del 26,6% sul 2021 a 4.526 unità e l’intero anno che chiude con una frenata del 27,1% a 49.058 unità. L’Italia si conferma così in controtendenza rispetto a tutti i principali Paesi europei – i cui dati sono aggiornati a novembre 2022 -, che segnano ancora dal canto loro una poderosa crescita delle immatricolazioni a batteria. Leggi di seguito l’analisi di dettaglio per saperne di più.

Progressivo immatricolazioni YTD

AUTO BEV
49.058
QUOTA DI MERCATO
3,71%
Totale Auto
1.322.096

Le auto elettriche 

A dicembre le immatricolazioni delle auto elettriche pure sono pari a 4.526 unità contro le 6.167 del dicembre 2021, con una contrazione del 26,6%.

In calo anche la quota delle BEV immatricolate nel mese sul mercato totale, scesa al 4,3% dal 7% registrato nel dicembre 2021. Nei 12 mesi la market share scivola dal 4,6% al 3,7%.

Guardando alle immatricolazioni dell’intero anno 2022, le auto full electric segnano una flessione del 27,1%, passando da 67.264 a 49.058 unità.

Il parco circolante BEV si attesta così a 171.196 unità.

Analisi di mercato Dicembre 2022 Dicembre 2021 Diff. mese % YTD 2022 YTD 2021 Diff. YTD %
BEV 4.526 6.167 -26,61% 49.058 67.264 -27,07%
Tutte le alimentazioni 105.332 87.391 20,53% 1.322.096 1.462.334 -9,59%
Percentuale su tutte le alimentazioni 4,30% 7,06% -2,76% 3,71% 4,60% -0,89%

Il mercato totale delle auto

Il mercato auto complessivo registra in Italia a dicembre 105.332 immatricolazioni, in progresso del 20,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+17.941 unità). Il passo avanti non è tuttavia sufficiente a invertire l’andamento dall’inizio dell’anno che si chiude con  1.322.096 immatricolazioni, in calo del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 (-140.238 unità).

Di seguito la distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione.

Elettriche (BEV)

Ibrido Plug-in (PHEV)

Ibrido

Mild Hybrid

Benzina

Diesel

Altro

Stabile la distribuzione delle auto per classe di emissioni, con il mercato che nell’intero anno vede prevalere ancora la categoria 91-135 gCO2/km con il 66,1% di share.

Canali di mercato YTD

PRIVATI
42,98%
FLOTTE AZIENDALI
9,31%
RIVENDITORI
18,11%
NOLEGGIO (LUNGO TERMINE)
26,50%
NOLEGGIO (BREVE TERMINE)
3,10%
CANALI DI MERCATO – BEV YTD
CANALI DI MERCATO – MERCATO TOTALE YTD

Guardando ai canali di mercato, nel mese di dicembre le BEV totalizzano tra i privati un numero di immatricolazioni pari a 1.721, in flessione rispetto al risultato di dicembre 2021 (2.030 auto, -15.2%). A seguire il canale del noleggio a lungo termine con 1.391 unità (-533 unità rispetto a dicembre 2021), poi il canale Manufacturer and Dealer con 766 unità (-769 rispetto al 2021) e le flotte con 420 unità (-48 rispetto allo scorso anno). A seguire il canale del noleggio a breve termine con 228 auto (+18 unità). 

In generale assistiamo su base annua a una riduzione delle BEV immatricolate, in particolare per il canale Manufacturer and Dealer e quello del noleggio a lungo termine. Quest’ultimo però, mese su mese, ha mostrato a novembre e dicembre segnali di recupero, probabilmente grazie all’apertura degli incentivi (seppur con forti limitazioni per via dell’importo ridotto del 50%). 

Continua, sulla scia del mese precedente, il crollo delle auto-immatricolazioni da parte dei dealer, che fanno registrare -50,1% rispetto al dicembre 2021. Un valore che come segnalato il mese scorso  aiuta a comprendere meglio il peso delle diverse dinamiche dietro la forte flessione del mercato BEV degli ultimi mesi. Accanto ai fattori che abbiamo analizzato più volte, si può dedurre infatti che la distribuzione del calo si è concentrata in un periodo ristretto per effetto delle regole di utilizzo degli incentivi valide nel 2021, che avevano contribuito a concentrare a fine anno le auto-immatricolazioni. Il tutto insieme ai target sulle emissioni che dovevano essere raggiunti dalle Case auto. Senza questo combinato disposto, avremmo verosimilmente assistito a una flessione più uniforme delle immatricolazioni full electric, maggiormente in linea con l’andamento del mercato complessivo.

Le auto BEV più vendute in Italia YTD

1
FIAT 500E
6.283
2
SMART FORTWO
4.544
3
TESLA MODEL Y
4.199
4
DACIA SPRING
2.825
5
RENAULT TWINGO
2.738

La top 5 delle BEV più vendute nel 2022 vede al primo posto la Fiat 500E con 6.283 unità, seguita dalla Smart Fortwo con 4.544 esemplari immatricolati. Terza piazza per la Tesla Model Y con 4.199 unità, davanti alla Dacia Spring con 2.825 veicoli. Chiude la top 5 la Renault Twingo con 2.738 unità.

Distribuzione geografica auto BEV YTD

NORD OVEST
13.361
NORD EST
16.804
CENTRO
12.606
SUD
4.091
ISOLE
2.196

Per quanto riguarda le immatricolazioni annuali delle BEV a livello regionale, nelle prime tre posizioni troviamo il Trentino-Alto Adige con 8.331 unità (16,9% del totale), la Lombardia con 8.223 (16,7%) e il Lazio con 5.698 (11,6%), che complessivamente rappresentano circa il 45,3% del mercato full electric nazionale. Subito giù dal podio la Toscana con 5.415 veicoli (11%) e al quinto posto il Veneto con 3.838 (7,8%).

Auto BEV immatricolate YTD

  3.900 – 8.500
  550 – 3.899
  0 – 549

Distribuzione geografica europea YTD (mese precedente)

ITALIA
44.533
BELGIO
33.191
FRANCIA
178.136
GERMANIA
367.026
OLANDA
59.839
SPAGNA
27.909
REGNO UNITO
224.919

Guardando ai dati aggiornati nel periodo gennaio – novembre 2022 dei maggiori mercati  europei, è significativo il costante calo delle immatricolazioni complessive nei big six presi  in considerazione (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Spagna), tra il 2% ed il 8,6%, contestualmente a una poderosa crescita delle BEV tra il 19% ed il 67%.

Costante la classifica europea per quanto riguarda le immatricolazioni full electric del singolo mese: il primato di novembre 2022 va sempre alla Germania, con un totale di 58.085 veicoli BEV, che aumenta nuovamente rispetto a novembre 2021 (+44,1%). Al secondo posto il Regno Unito con 29.372 veicoli BEV immatricolati, +35,1,39% rispetto al 2021, ed al terzo posto rimane la Francia con 20.305 auto immatricolate, +23,6% rispetto a novembre 2021. Quarta l’Olanda, con 7.014 immatricolazioni, in diminuzione del ,3%; quinto il Belgio con 3.797 auto immatricolate (ed una crescita record di +53,6%). Chiude la classifica la Spagna con 3.444 auto immatricolate, dietro all’Italia in termini assoluti ma con una crescita sul 2021 del +18,4% a fronte del passo indietro tricolore.

Progressivo immatricolazioni veicoli commerciali leggeri BEV YTD

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI BEV
4.121
QUOTA DI MERCATO
2,72%
di 151.343 totale veicoli commerciali leggeri

Non si ferma la crescita dei veicoli commerciali leggeri a batteria, che registrano nell’anno un progresso delle immatricolazioni del 16,2% a 4.121 unità. La quota di mercato degli elettrici nel periodo sale così dal 2 al 2,7%.

Considerando tutte le alimentazioni, il mercato dei veicoli commerciali nel mese di dicembre si contrae, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, del 15,9% con 13.316 immatricolazioni complessive. Un andamento analogo a quello dell’intero anno, in cui si osserva una flessione delle immatricolazioni totali del 12,5% a 151.343 unità.

Punti di ricarica ed infrastrutture - Settembre 2022

PUNTI DI RICARICA
i
32.776
INFRASTRUTTURE DI RICARICA
i
16.700
LOCATION
i
13.225

Dalla nostra rilevazione trimestrale, al 30 settembre 2022 in Italia risultano installati 32.776 punti di ricarica in 16.700 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 13.225 location accessibili al pubblico, delle quali, il 75% è collocato su suolo pubblico (e.g. strada) mentre il restante 25% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Cresce, rispetto alle rilevazioni precedenti, la quota di punti ad accesso pubblico collocati su suolo privato (che nelle precedenti rilevazioni si attestava intorno al 23%).
Rispetto alla precedente elaborazione di giugno 2022, che riportava 30.704 punti in 15.674 infrastrutture e 12.410 location si osserva un aumento di +2.072 punti di ricarica, +1.026 Infrastrutture e +815 nuove location. Questo dato, seppur inferiore rispetto all’incremento registrato lo scorso trimestre, conferma un buon trend di crescita per la ricarica pubblica in Italia che nelle ultime due rilevazioni trimestrali si è attestato al di sopra dei 2.000 punti installati per trimestre (l’ultima volta un incremento del genere era avvenuto a giugno 2021).
Se confrontiamo i dati con settembre 2021 la crescita è di +7.982 punti di ricarica (+32%), mentre rispetto alla prima rilevazione MOTUS-E di settembre 2019 (10.647 punti in 5.246 infrastrutture), si registra una crescita del +208%, quindi in 3 anni i punti di ricarica sono triplicati.
Un aspetto interessante di quest’ultima rilevazione è l’incremento particolarmente rilevante dei punti ad alta potenza: quasi la metà (45%) degli oltre 2.000 punti di ricarica installati in questo trimestre sono, infatti, punti di ricarica in DC.

Le infrastrutture attive

Purtroppo, circa il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Questo dato è leggermente più alto rispetto a quanto rilevato a giugno 2022 (11,5%), ma l’incremento può essere imputabile anche al forte aumento dei punti di ricarica in alta potenza, che richiedono tempi di attivazione e connessione più lunghi; a conferma di ciò il 20% delle infrastrutture di ricarica in DC è attualmente non attiva contro un 11% in AC. Risulta, comunque, importante lavorare su un miglioramento in tutto il processo autorizzativo per ridurre i tempi di messa in esercizio.

La potenza dei punti di ricarica

In termini di potenza, il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata (AC), mentre il 10% in corrente continua (DC). Di questi il 14% è a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 77% a ricarica accelerata in AC (superiore a 7 kW fino a 43 kW), un 4% fast DC (fino a 50 kW inclusa), un 1% (presenta una potenza superiore a 50 fino a 99 kW inclusa, un 3% con una potenza più alta di 99 kW fino a 150 kW inclusa e il restante 2% presenta una potenza più alta di 150 kW.
Questi dati confermano un trend migliorativo in termini di installazione di punti di ricarica ad elevate potenze; infatti, nell’ultimo trimestre sono soprattutto i punti di ricarica in DC ad aumentare con un +74% per i punti di ricarica tra 50 e 150 kW e un +50% per i punti di ricarica con potenza superiore ai 150 kW.

La distribuzione sul territorio

Si conferma, purtroppo, anche una distribuzione geografica non omogenea che, come nelle rilevazioni precedenti, vede il 57% circa dei punti di ricarica nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Inoltre, il 32% del totale dei punti di ricarica è disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio.
La Lombardia con 5.418 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede quasi il 17% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Piemonte (11%), Lazio ed Emilia-Romagna con circa il 10% a testa e Veneto (9%) e la Toscana (8%). Le sei regioni complessivamente coprono il 64% del totale dei punti in Italia.

In termini di crescita assoluta, le regioni che sono cresciute maggiormente nell’ultimo trimestre sono (nell’ordine da quella che ha registrato l’aumento maggiore): la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Sicilia (aspetto particolarmente interessante considerato che nelle ultime rilevazioni la crescita assoluta più alta era concentrata nel Nord e Centro Italia) e il Lazio. Mentre in termini di crescita relativa le regioni che hanno incrementato di più i loro punti rispetto a giugno sono: Sicilia (+16%), Sardegna (+12%), Campania (+10%) e a seguire Emilia-Romagna e Molise entrambe con +9%. Nonostante i numeri assoluti ancora non paragonabili, la crescita relativa in particolare nei territori del Sud e delle Isole rappresenta un buon segnale per cercare di raggiungere una maggiore uniformità tra regioni in futuro. Tale obiettivo di copertura uniforme del territorio nazionale sarà perseguito e favorito anche dai bandi di gara per le infrastrutture di ricarica cofinanziati dal PNRR, sperando che esca a giorni il tanto atteso decreto ministeriale che il MiTE si era impegnato a pubblicare a giugno.

La ricarica in autostrada

Ancora fortemente limitata la presenza di infrastrutture di ricarica in ambito autostradale con un totale di punti pubblici pari a 310 che crescono di +75 punti rispetto all’ultima rilevazione. Di questi circa un 76% sono con ricarica veloce o ultraveloce.
Considerando la rete italiana autostradale complessiva di circa 7.318 km, come riportato dall’ART, risultano 4,2 punti di ricarica ogni 100 km e, in particolare, 3,2 punti di ricarica veloce ed ultraveloce ogni 100 km.
Nonostante la crescita del +250% dei punti di ricarica in autostrada registrata nell’ultimo anno faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi per coprire le esigenze e si spera che l’obbligo di apertura dei bandi ai concessionari autostradali possa accelerare questo trend, visto che al momento milioni di euro di investimenti privati sono fermi al palo.

Totale punti di ricarica
32.776
Infrastruttura
16.700
Totale location
13.225

Punti di ricarica

  2.900 – 5.500
  700 – 2.899
  0 – 699

+ 7.992 (+32,2%) punti di ricarica

PUNTI DI RICARICA
Un punto di ricarica o di rifornimento per la fornitura di combustibile alternativo che garantisce, a livello di Unione, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. L’accesso non discriminatorio può comprendere condizioni diverse di autenticazione, uso e pagamento. Il punto di ricarica consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico a diversa potenza (da 3.7kW a >150kW), anche se la potenza effettivamente immessa nel veicolo dipende dallo stesso.
INFRASTRUTTURE
Stazione dedicata che può includere uno o più punti di ricarica
LOCATION
Punto geografico/indirizzo univoco, dove possono insistere una o più infrastrutture di ricarica

Con la chiusura dell’anno l’Italia si è confermata fanalino di coda tra i grandi Paesi europei sulle immatricolazioni delle auto elettriche, in un trend che dovrebbe senz’altro sollevare qualche riflessione. Nei Paesi con cui l’Italia deve ambire a confrontarsi la market share delle auto completamente elettriche continua a crescere senza sosta, pur a fronte di un mercato complessivo ancora in affanno.

L’anomalia italiana del calo delle immatricolazioni BEV ha trovato terreno fertile essenzialmente nella poca pianificazione delle politiche incentivanti, ma ora il Governo ha la grande occasione di riportare l’Italia lì dove deve essere, nella Serie A del mercato auto europeo.

Per recuperare terreno si potrebbe partire subito da un riordino del quadro di supporto alla domanda. Ad esempio, dando immediatamente continuità agli incentivi al noleggio, equiparandoli come valore a quelli per i veicoli privati senza rottamazione, ma anche allineando il cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili a quello per le ibride plug-in. Un’altra leva su cui agire, infine, è quella del trattamento fiscale delle flotte aziendali, che andrebbe rivisto per favorire le auto a zero e a basse emissioni, senza dimenticare poi una maggiore velocità nella messa a terra dei fondi per le ricariche private.

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