MOTUS-E

Analisi di mercato

Maggio 2020 – Ripartiti!

Pubblicato il 1 Giugno 2020

Maggio 2020

Dati aggiornati al 31 Maggio 2020

Progressivo vendite 2020

BEV

7.718

PHEV

4.142

Parco circolante

50.990

Percentuale di vendite

BEV

65%

PHEV

35%

Distribuzione geografica

Totale unità Bev+Phev

11.860

Variazione vendite Year To Date

YTD

+109%

Totale 2020

11.860

Totale 2019

5.686

Le 5 auto BEV più vendute in Italia

1. Renault Zoe
1.742

2. Smart Fortwo
936

3. Vw Up
929

4. Tesla Mod. 3
800

5. Peugeot 208
746

Punti di ricarica e infrastrutture

Totale punti di ricarica

14.302

Totale infrastrutture

7.462

Con la riapertura dei concessionari, il 4 maggio, è ripartito il mercato e così, si può tornare all’ottimismo. E il mercato delle elettriche (BEV più PHEV) ha risposto meglio delle aspettative, tutto considerato.

Così, a fronte di una contrazione complessiva delle auto di tutte le motorizzazioni pari al -49,5% (100 mila immatricolazioni circa contro le 200 mila circa di maggio ’19, le BEV hanno fatto registrare un aumento del 51,7% (1.814 vs. 1.200) mentre le PHEV hanno segnato un ottimo 145,82% in pù (1.175 vs. 478), sempre maggio ’20 vs. Maggio ’19.

Il totale delle “auto alla spina”, come le chiamano alcuni giocosi giornalisti, fa registrare un aumento del 78,13% mensile ed un aumento del 108,58% anno su anno, quindi nei primi 5 mesi del 2020: se pensiamo al fermo totale di due mesi, questo dato è molto eloquente.

Il rapporto BEV su PHEV è stato 61/39, con un significativo recupero della quota PHEV rispetto alle elettriche pure, certamente per l’arrivo di tanti nuovi modelli da parte delle Case, a caccia dei 95 g/km di CO2. D’altra parte da giugno in poi arriveranno nuovi modelli di BEV che potranno modificare questo rapporto.
La quota di mercato di BEV + PHEV si è attestata al 3% in maggio e 2,6% nei primi 5 mesi, naturalmente numeri molto influenzati dalla grande flessione delle motorizzazioni convenzionali.

Lo scenario MOTUS-E, realizzato prima del Covid-19 prevedeva 20.000 vetture immatricolate nel 2020 (cioè il doppio del 2019): ebbene, nonostante il due mesi di lockdown, pensiamo si possa ancor raggiungere. Questo soprattutto se si ripartirà velocemente nel segmento flotte, oggi quello più penalizzato per i noti motivi sanitari e di transizione verso modalità di lavoro a distanza.

Registriamo infine un discreto aumento nelle regioni del Centro-Sud, che pare promettente, vedremo e approfondiremo questa tendenza come sarà nel prosieguo.
Dunque, non si può che confermare l’opportunità di mantenere ben saldo il timone verso la decarbonizzazione del settore dei trasporti. Il Decreto Rilancio, seppure con una scivolata infelice verso le motorizzazioni più inquinanti per il TPL (ma, nel momento in cui scriviamo, confidiamo ancora in un recupero attraverso i lavori in Aula), mantiene l’attenzione dei decisori politici verso la transizione.
Dunque, avanti tutta senza tentennamenti o rinvii. Il nostro Paese non può permettersi ulteriori ritardi nel cammino verso la sostenibilità.

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