MOTUS-E

Analisi di mercato

Novembre 2022 – Italia sempre più lontana dall’Europa: bisogna intervenire

Novembre 2022

Pubblicato il 1 Dicembre 2022
Ricarica
Punti di ricarica
32.776

A novembre 2022 le auto elettriche pure circolanti in Italia sono poco più di 166.000, con le immatricolazioni full electric nel mese che risultano in calo del 25,9% sul 2021 a 5.133 unità. L’Italia si conferma così in controtendenza rispetto a tutti i principali Paesi europei – i cui dati sono aggiornati a ottobre 2022 -, che continuano a registrare dal canto loro una poderosa crescita delle immatricolazioni a batteria. Leggi di seguito l’analisi di dettaglio per saperne di più.

Progressivo immatricolazioni YTD

AUTO BEV
44.533
QUOTA DI MERCATO
3,66%
Totale Auto
1.216.712

Le auto elettriche 

A novembre le immatricolazioni delle auto elettriche pure sono pari a 5.133 unità contro le 6.931 del novembre 2021, con una contrazione del 25,9%. In calo anche la quota delle BEV immatricolate nel mese sul mercato totale, scesa al 4,3% dal 6,6% registrato nel novembre 2021.

Guardando alle immatricolazioni del periodo gennaio-novembre 2022, le full electric segnano una flessione del 27,1%, passando da 61.097 a 44.533 unità.

In questo mese, il parco circolante BEV si attesta a 166.671 unità.

Analisi di mercato Novembre 2022 Novembre 2021 Diff. mese % YTD 2022 YTD 2021 Diff. YTD %
BEV 5.133 6.931 -25,94% 44.533 61.097 -27,11%
Tutte le alimentazioni 120.381 104.768 14,90% 1.216.712 1.374.947 -11,51%
Percentuale su tutte le alimentazioni 4,26% 6,62% -2,35% 3,66% 4,44% -0,78%

Il mercato totale delle auto

Il mercato auto complessivo registra a novembre 120.381 immatricolazioni, in progresso del 14,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+15.613 unità). Il passo avanti non è tuttavia sufficiente a invertire l’andamento dall’inizio dell’anno, con gli 11 mesi che segnano 1.216.712 immatricolazioni, in calo dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 (-158.235 unità).

Di seguito la distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione.

Elettriche (BEV)

Ibrido Plug-in (PHEV)

Ibrido

Mild Hybrid

Benzina

Diesel

Altro

Stabile la distribuzione delle auto per classe di emissioni, con il mercato che nel periodo gennaio-novembre vede prevalere ancora la categoria 91-135 gCO2/km con il 66,3% di share.

Canali di mercato YTD

PRIVATI
43,49%
FLOTTE AZIENDALI
9,31%
RIVENDITORI
18,23%
NOLEGGIO (LUNGO TERMINE)
26,07%
NOLEGGIO (BREVE TERMINE)
2,90%
CANALI DI MERCATO – BEV YTD
CANALI DI MERCATO – MERCATO TOTALE YTD

Se si guarda ai canali di mercato, nel mese di novembre 2022, le BEV totalizzano per il canale privato un numero di unità pari a 2.671, molto in linea con il risultato di novembre 2021 (2.829 auto, -5.59%). È sempre il canale con il numero maggiore di immatricolazioni, rappresentando oltre la metà delle immatricolazioni. A seguire il canale del noleggio a lungo termine con 1.302 unità (-240 unità rispetto a novembre 2021), poi le flotte con 572 unità (+96 rispetto allo scorso anno). A seguire il canale Manufacturer and Dealer con 446 unità (-1.323 rispetto al 2021) ed all’ultimo il canale del noleggio a breve termine con 142 auto (-173 unità). 

Da segnalare che in generale assistiamo ad una ripresa delle BEV rispetto al mese precedente, in particolare per il canale privato, ma anche molto rilevante il canale del noleggio a lungo termine che probabilmente fa già registrare i primi effetti dovuti all’apertura degli incentivi (seppur con forti limitazioni avendo ridotto l’importo del 50%). 

Interessante il segnale del crollo delle auto-immatricolazioni da parte dei dealer, che fanno registrare -75% rispetto al novembre 2021. Un valore che ci aiuta a comprendere meglio il peso delle diverse dinamiche dietro la forte flessione del mercato BEV degli ultimi mesi. Accanto ai fattori che abbiamo analizzato più volte, si può dedurre infatti che la distribuzione del calo si è concentrata in un periodo ristretto per effetto delle regole di utilizzo degli incentivi valide lo scorso anno, che hanno addensato a fine anno le auto-immatricolazioni. Il tutto insieme ai target sulle emissioni che dovevano essere raggiunti dalle Case auto. Senza questo combinato disposto, probabilmente avremmo assistito a una flessione più uniforme delle immatricolazioni full electric, maggiormente in linea con l’andamento del mercato complessivo.

Le auto BEV più vendute in Italia YTD

1
FIAT 500E
5.981
2
SMART FORTWO
4.097
3
TESLA MODEL Y
3.787
4
DACIA SPRING
2.594
5
RENAULT TWINGO
2.466

Per la top 5 delle BEV più vendute fino ad ottobre 2022 si conferma al primo posto la Fiat 500E con 5.981 unità seguita dalla Smart Fortwo con 4.097 auto che resta stabile al secondo posto. Confermata al terzo posto la Tesla Model Y con 3.787 unità, segue la Dacia Spring con 2.594 veicoli. Chiude la top 5 la Renault Twingo con 2.466 unità.

Distribuzione geografica auto BEV YTD

NORD OVEST
12.333
NORD EST
15.207
CENTRO
11.258
SUD
3.750
ISOLE
1.985

Dal punto di vista geografico, la distribuzione di BEV nel nostro Paese resta piuttosto stabile e in linea con il trend di mercato. In termini di vendite.
Il Centro Italia (1.576) supera di poche decine di unità il Nord-Est 1.547, entrambi intorno al 30% del mercato. Segue il Nord-Ovest con 1.323 unità (26%).
Sud e Isole chiudono rispettivamente al 7,5% (396) e al 5,5% (291).
Il divario tra Nord e Sud resta ancora uno dei principali ostacoli da superare.

Per quanto riguarda le immatricolazioni delle BEV a livello regionale, questo mese nelle prime tre posizioni troviamo la Lombardia con 976 unità (19% del totale), Lazio con 754 (15%) e il Trentino-Alto Adige con 742 (14%) unità che complessivamente rappresentano circa il 48% del totale.
Segue la Toscana con 677 veicoli (13%) e al quinto posto il Veneto con 392 (7,5%).

Auto BEV immatricolate YTD

  3.481 – 7.600
  551 – 3.480
  0 – 550

Distribuzione geografica europea YTD (mese precedente)

ITALIA
39.400
BELGIO
29.394
FRANCIA
157.831
GERMANIA
308.941
OLANDA
52.865
SPAGNA
24.465
REGNO UNITO
195.547

Guardando ai dati di immatricolazioni di ottobre 2022 del mercato europeo, da inizio anno, è significativo il costante calo del mercato totale in tutti i sei Paesi in considerazione (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Spagna) tra il -2,4% ed il -10,3%, contestualmente ad una crescita delle BEV tra il 15% ed il 69%.

Costante la classifica europea per quanto riguarda le immatricolazioni del singolo mese: il primato sulle immatricolazioni di veicoli completamente elettrici (BEV) del mese di ottobre 2022 va sempre alla Germania, con un totale di 35.819 veicoli BEV, che aumenta nuovamente rispetto ad ottobre 2021 (+17%). Al secondo posto il Regno Unito con 19.993 veicoli BEV immatricolati, +23,39% rispetto al 2021, ed al terzo posto rimane la Francia con 16.864 auto immatricolate, +8,19% rispetto a settembre 2021. Quarta l’Olanda, con 6.458 immatricolazioni, in crescita del +14,89%; quinto il Belgio con 3.489 auto immatricolate (ed una crescita record di +63,11%). Chiude la classifica sempre la Spagna con 2.767 auto immatricolate, dietro l’Italia in termini assoluti ma con una crescita sul 2021 sempre del +14,72%.

Progressivo immatricolazioni veicoli commerciali leggeri BEV YTD

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI BEV
3.626
QUOTA DI MERCATO
2,63%
di 137.858 totale veicoli commerciali leggeri

Rallenta ma non si ferma la crescita dei veicoli commerciali leggeri a batteria, che nonostante la flessione registrata a novembre da tutto il segmento registrano negli 11 mesi un progresso delle immatricolazioni del 16,1% a 3.626 unità. La quota di mercato degli elettrici nel periodo sale così dal 2 al 2,6%.

Considerando tutte le alimentazioni, il mercato dei veicoli commerciali scivola nel mese del 20,2% con 11.785 immatricolazioni complessive. Un andamento analogo a quello del periodo gennaio-novembre, in cui si osserva una flessione delle immatricolazioni totali del 12,2% a 137.858 unità.

Punti di ricarica ed infrastrutture - Settembre 2022

PUNTI DI RICARICA
i
32.776
INFRASTRUTTURE DI RICARICA
i
16.700
LOCATION
i
13.225

Dalla nostra rilevazione trimestrale, al 30 settembre 2022 in Italia risultano installati 32.776 punti di ricarica in 16.700 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 13.225 location accessibili al pubblico, delle quali, il 75% è collocato su suolo pubblico (e.g. strada) mentre il restante 25% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Cresce, rispetto alle rilevazioni precedenti, la quota di punti ad accesso pubblico collocati su suolo privato (che nelle precedenti rilevazioni si attestava intorno al 23%).
Rispetto alla precedente elaborazione di giugno 2022, che riportava 30.704 punti in 15.674 infrastrutture e 12.410 location si osserva un aumento di +2.072 punti di ricarica, +1.026 Infrastrutture e +815 nuove location. Questo dato, seppur inferiore rispetto all’incremento registrato lo scorso trimestre, conferma un buon trend di crescita per la ricarica pubblica in Italia che nelle ultime due rilevazioni trimestrali si è attestato al di sopra dei 2.000 punti installati per trimestre (l’ultima volta un incremento del genere era avvenuto a giugno 2021).
Se confrontiamo i dati con settembre 2021 la crescita è di +7.982 punti di ricarica (+32%), mentre rispetto alla prima rilevazione MOTUS-E di settembre 2019 (10.647 punti in 5.246 infrastrutture), si registra una crescita del +208%, quindi in 3 anni i punti di ricarica sono triplicati.
Un aspetto interessante di quest’ultima rilevazione è l’incremento particolarmente rilevante dei punti ad alta potenza: quasi la metà (45%) degli oltre 2.000 punti di ricarica installati in questo trimestre sono, infatti, punti di ricarica in DC.

Le infrastrutture attive

Purtroppo, circa il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Questo dato è leggermente più alto rispetto a quanto rilevato a giugno 2022 (11,5%), ma l’incremento può essere imputabile anche al forte aumento dei punti di ricarica in alta potenza, che richiedono tempi di attivazione e connessione più lunghi; a conferma di ciò il 20% delle infrastrutture di ricarica in DC è attualmente non attiva contro un 11% in AC. Risulta, comunque, importante lavorare su un miglioramento in tutto il processo autorizzativo per ridurre i tempi di messa in esercizio.

La potenza dei punti di ricarica

In termini di potenza, il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata (AC), mentre il 10% in corrente continua (DC). Di questi il 14% è a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 77% a ricarica accelerata in AC (superiore a 7 kW fino a 43 kW), un 4% fast DC (fino a 50 kW inclusa), un 1% (presenta una potenza superiore a 50 fino a 99 kW inclusa, un 3% con una potenza più alta di 99 kW fino a 150 kW inclusa e il restante 2% presenta una potenza più alta di 150 kW.
Questi dati confermano un trend migliorativo in termini di installazione di punti di ricarica ad elevate potenze; infatti, nell’ultimo trimestre sono soprattutto i punti di ricarica in DC ad aumentare con un +74% per i punti di ricarica tra 50 e 150 kW e un +50% per i punti di ricarica con potenza superiore ai 150 kW.

La distribuzione sul territorio

Si conferma, purtroppo, anche una distribuzione geografica non omogenea che, come nelle rilevazioni precedenti, vede il 57% circa dei punti di ricarica nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Inoltre, il 32% del totale dei punti di ricarica è disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio.
La Lombardia con 5.418 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede quasi il 17% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Piemonte (11%), Lazio ed Emilia-Romagna con circa il 10% a testa e Veneto (9%) e la Toscana (8%). Le sei regioni complessivamente coprono il 64% del totale dei punti in Italia.

In termini di crescita assoluta, le regioni che sono cresciute maggiormente nell’ultimo trimestre sono (nell’ordine da quella che ha registrato l’aumento maggiore): la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Sicilia (aspetto particolarmente interessante considerato che nelle ultime rilevazioni la crescita assoluta più alta era concentrata nel Nord e Centro Italia) e il Lazio. Mentre in termini di crescita relativa le regioni che hanno incrementato di più i loro punti rispetto a giugno sono: Sicilia (+16%), Sardegna (+12%), Campania (+10%) e a seguire Emilia-Romagna e Molise entrambe con +9%. Nonostante i numeri assoluti ancora non paragonabili, la crescita relativa in particolare nei territori del Sud e delle Isole rappresenta un buon segnale per cercare di raggiungere una maggiore uniformità tra regioni in futuro. Tale obiettivo di copertura uniforme del territorio nazionale sarà perseguito e favorito anche dai bandi di gara per le infrastrutture di ricarica cofinanziati dal PNRR, sperando che esca a giorni il tanto atteso decreto ministeriale che il MiTE si era impegnato a pubblicare a giugno.

La ricarica in autostrada

Ancora fortemente limitata la presenza di infrastrutture di ricarica in ambito autostradale con un totale di punti pubblici pari a 310 che crescono di +75 punti rispetto all’ultima rilevazione. Di questi circa un 76% sono con ricarica veloce o ultraveloce.
Considerando la rete italiana autostradale complessiva di circa 7.318 km, come riportato dall’ART, risultano 4,2 punti di ricarica ogni 100 km e, in particolare, 3,2 punti di ricarica veloce ed ultraveloce ogni 100 km.
Nonostante la crescita del +250% dei punti di ricarica in autostrada registrata nell’ultimo anno faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi per coprire le esigenze e si spera che l’obbligo di apertura dei bandi ai concessionari autostradali possa accelerare questo trend, visto che al momento milioni di euro di investimenti privati sono fermi al palo.

Totale punti di ricarica
32.776
Infrastruttura
16.700
Totale location
13.225

Punti di ricarica

  2.900 – 5.500
  700 – 2.899
  0 – 699

+ 7.992 (+32,2%) punti di ricarica

PUNTI DI RICARICA
Un punto di ricarica o di rifornimento per la fornitura di combustibile alternativo che garantisce, a livello di Unione, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. L’accesso non discriminatorio può comprendere condizioni diverse di autenticazione, uso e pagamento. Il punto di ricarica consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico a diversa potenza (da 3.7kW a >150kW), anche se la potenza effettivamente immessa nel veicolo dipende dallo stesso.
INFRASTRUTTURE
Stazione dedicata che può includere uno o più punti di ricarica
LOCATION
Punto geografico/indirizzo univoco, dove possono insistere una o più infrastrutture di ricarica

L’Italia è da mesi fanalino di coda sulle immatricolazioni dei veicoli elettrici, se confrontata con Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Regno Unito, che sono ormai proiettati verso una mobilità elettrica.

In tutti i Paesi cresce la quota di mercato delle auto completamente elettriche, nonostante il total market sia in calo. Il grafico di seguito mostra l’aumento e la riduzione delle immatricolazioni delle elettriche pure e di tutte le immatricolazioni in ciascun Paese da inizio anno:  si vede chiaramente come l’Italia sia l’unico grande mercato UE in controtendenza.

In una situazione difficile in realtà assistiamo ad una ripresa delle immatricolazioni BEV rispetto ad ottobre: sia per il canale privato sia per il canale del noleggio a lungo termine, che probabilmente fa già registrare i primi effetti dovuti all’apertura dell’ecobonus di inizio novembre anche all’autonoleggio. In effetti, seppur con un incentivo molto basso, pari a 1500€ per ciascuna auto elettrica, il canale noleggio evidentemente sta usufruendo delle nuove risorse: nel solo mese di novembre  si sono prenotati incentivi per il doppio di tutti fondi Car Sharing/autonoleggi della categoria 0-20 g CO2/km consumati da quando sono a disposizione sino a settembre.

E’ evidente che il nuovo Governo ha una grande occasione di riportare l’Italia a quote di mercato comparabili agli altri Paesi europei riordinando gli attuali sistemi di supporto con semplici modifiche al DPCM sul fondo automotive e alla legge di bilancio 2023:

  • Alzare il cap di prezzo per i veicoli nella fascia 0-20 g CO2/km e far raggiungere lo stesso livello di quella 21-60, oggi inspiegabilmente più alta
  • Dare certezza di continuità agli incentivi al noleggio rendendolo di valore pari a quello per i veicoli privati senza rottamazione
  • Dare continuità al fondo per le ricariche private dal 2023 al 2025, oggi relegato al solo 2022 che volge ormai al termine senza un decreto di assegnazione, e quindi di fatto senza poter essere utilizzato
  • Rivedere il trattamento fiscale delle flotte aziendali per favorire i veicoli a zero e basse emissioni.
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