Gli e-fuel sono carburanti sintetici che vengono prodotti combinando idrogeno e anidride carbonica. Sono considerati carbon neutral se l’idrogeno impiegato è verde – ossia prodotto attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua alimentato da energetiche rinnovabili – in considerazione del fatto che l’anidride carbonica emessa in fase di combustione nel motore viene compensata da quella utilizzata per generarli.

Se da un lato quindi, rispetto ai carburanti tradizionali, gli e-fuel comportano un sostanziale abbattimento delle emissioni di CO2, dall’altro non possono comportare benefici tangibili per risolvere il problema della qualità dell’aria nelle città, non potendo andare a incidere sulle emissioni di inquinanti locali come gli ossidi di azoto.

Un secondo importante limite è connesso all’effettiva efficienza dell’impiego degli e-fuel, che per essere prodotti richiedono una massiccia generazione di elettricità, necessaria per produrre l’idrogeno verde impiegato.
Un’altra energia serve poi per combinare l’idrogeno verde con la CO2, con una evidente perdita di efficienza del sistema, a cui si somma anche la minore efficienza intrinseca del motore a combustione.   L’utilizzo di biocarburanti e carburanti sintetici, in veicoli con motore a combustione, è una soluzione fino a quasi 5 volte meno efficiente, in termini di consumi energetici, rispetto alle prestazioni dei veicoli elettrici a batteria. Questo implica che – a parità di fabbisogno di mobilità – i veicoli alimentati con biocarburanti o carburanti sintetici richiedano una quota di energia nettamente superiore, emettendo perciò potenzialmente molta più CO2 dei veicoli elettrici a batteria (BEV). La maggiore efficienza dei BEV fa sì che gli attuali modelli elettrici in Europa potrebbero ridurre le emissioni di gas serra (considerando tutto il ciclo di vita dei veicoli) fino al 63% rispetto agli ICEV a benzina (con proiezioni per il 2050 di riduzione di quasi l’80% delle emissioni di gas serra).Se quindi appare evidente la maggiore efficienza di un powertrain elettrico che impiega in modo diretto l’energia prodotta da rinnovabili, gli e-fuel restano comunque un’alternativa potenzialmente molto utile per i segmenti del trasporto cosiddetti hard-to-abate, dove in questa fase l’elettrico puro non può arrivare, come aerei e grandi navi. 

Il tutto compatibilmente con quella che sarà l’effettiva disponibilità di e-fuel, tenendo conto che ad oggi si tratta ancora di un prodotto di nicchia con prezzi estremamente elevati. In quest’ottica, si può guardare agli e-fuel anche come una potenziale soluzione per alimentare nel lungo termine i veicoli con motore endotermico di interesse storico o collezionistico.

 

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