Per capire il reale impatto climalterante di un veicolo, è necessario considerare l’intero ciclo di vita attraverso il cosiddetto Life Cycle Assessment (LCA), che tiene conto della somma delle emissioni legate a produzione, utilizzo e smaltimento (o riciclo, nel caso delle batterie).

Produrre un’auto elettrica (BEV) comporta oggi maggiori emissioni di CO₂ rispetto a un’analoga vettura endotermica (ICE). Tuttavia, calcolando le emissioni di gas serra “cradle to grave”, come dicono gli anglosassoni, si osserva che un’auto elettrica è decisamente meno impattante di un analogo veicolo con motore a combustione. E questo è sempre valido, già oggi, indipendentemente dal mix energetico del luogo in cui il veicolo è prodotto e utilizzato. Il che vuol dire che in prospettiva, al naturale crescere delle rinnovabili in tutto il mondo, il divario a favore dell’elettrico potrà solo aumentare.

Secondo il consorzio europeo di valutazione nuove auto (EURO NCAP), composto da istituti di ricerca, ministeri e associazioni europee (attore italiano è l’ACI), comparando l’intero ciclo di emissioni, e cioè tutti i processi e i flussi di risorse ed energia associati alla produzione, all’uso e al riciclaggio dell’auto alla fine della sua vita, di una city car che percorre 15.000 km annui (240.000 in 16 anni) ibrida-benzina e pure-electric (BEV), in qualsiasi scenario simulato la BEV ha un contributo, in tonnellate di CO2 equivalente, minore rispetto alla ibrida-benzina, come riportato nel grafico seguente:

*[consumo dichiarati ufficialmente secondo la procedura legale WLTP]

** Per la simulazione è stata utilizzata una quota di energia rinnovabile al 44%

Dal grafico risulta evidente che il punto di breakeven in termini di emissioni di CO2 si ha tra i 30.000 e 40.000 km a secondo dell’efficienza del veicolo e delle abitudini di guida.

Inoltre, lo studio Ricardo 2024, commissionato dalla Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), l’organizzazione che governa gli sport motoristici (es. Formula 1) rappresentando oltre 80 milioni di automobilisti attraverso i suoi club membri (es. Automobile Club d’Italia), ha dimostrato che, nonostante le emissioni iniziali più alte a causa della produzione delle batterie, le BEV sono già oggi una scelta migliore, con riduzioni fino all’80% entro il 2050, rispetto ai motori tradizionali che hanno emissioni nell’uso elevate e costanti durante tutto il ciclo di vita.

Confronto Totale nel Ciclo di Vita (Europa, 2023)

Parametro BEV ICEV (Benzina)
Emissioni produzione ~12,6 tCO₂eq* ~7,3 tCO₂eq
Emissioni uso (15 anni, 225.000 km) ~5-10 tCO₂eq** ~30-40 tCO₂eq
Totale LCA ~18-23 tCO₂eq ~37-47 tCO₂eq

*Anche con una batteria prodotta con un mix non rinnovabile (es. carbone) la BEV sorpassa l’ICE in sostenibilità dopo ~30.000-50.000 km

**Dipende dal mix elettrico nazionale

Nel lungo termine, i veicoli elettrici diventeranno nettamente più sostenibili, grazie a:

  • miglioramento del riciclo delle batterie;
  • decarbonizzazione della produzione di acciaio/alluminio
  • accelerazione nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

Come accennato, la posizione di vantaggio dell’elettrico in termini di impronta carbonica si rafforzerà costantemente grazie al crescente peso delle rinnovabili nel mix energetico globale. Inoltre i progressi tecnologici ed economie di scala permetteranno di ridurre sempre di più anche le emissioni legate alla produzione delle batterie, componente la cui realizzazione incide attualmente per circa il 30% – 40% sul totale della CO₂ emessa complessivamente da una vettura elettrica. Al 2030, si calcola che i veicoli elettrici avranno mediamente un impatto in termini di impronta di carbonio pari a 49 gCO2/km rispetto agli attuali 93 gCO2/km, fino ad arrivare a circa 20 gCO2/km al 2050, inferiore a qualunque altra alimentazione anche in confronto con veicoli ICE che utilizzano biofuel o e-fuel.

Infine, anche la rassegna degli studi sul Life Cycle Assessment presa in considerazione dal Governo italiano nel 2022 evidenzia che le auto elettrificate risultano significativamente più ecocompatibili di quelle a combustione interna sulla maggior parte delle categorie di impatto, in primis i cambiamenti climatici, portando a concludere che l’elettrificazione dovrebbe rappresentare quindi il futuro della mobilità privata.

Per approfondire l’argomento: