Nel 2022, in Italia, la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (Fer) si è attestata poco sotto al 40%. Solo 10 anni fa questa quota non raggiungeva il 16,7%. L’obiettivo sancito dal Governo con l’ultimo aggiornamento del Piano energia-clima (PNIEC) è di arrivare al 2030 con il 72% dell’elettricità prodotta da Fer, facendo ancora meglio del target del 32% che si è data l’Unione europea.

Dal momento che già con l’attuale mix energetico le auto elettriche comportano un notevole vantaggio in termini di emissioni di CO2 rispetto a quelle endotermiche, il beneficio non potrà che aumentare con il passare del tempo, visto il crescente peso delle rinnovabili.

Tornando al mix energetico italiano, nel 2022 si è registrato il record storico del fotovoltaico (+12,3% rispetto al 2021) che ha toccato una produzione di 28 TWh sui 283,9 totali. La produzione idroelettrica, complice un 2022 caratterizzato da un anomalo periodo di scarsa piovosità, ha subito un forte calo (-36,2%), pur attestandosi ancora su 31,3 TWh prodotti. Eolico (20,3 TWh) e geotermico (17 TWh) sono rimasti sostanzialmente invariati mentre le bioenergie hanno perso il 7,6%.

La potenza efficiente lorda di generazione, al 31 dicembre 2022, è stata di 123,3 GW (+3%). Interessante notare come la capacità rinnovabile, pari a 61,1 GW, abbia raggiunto il 50% del totale, con un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente. L’Italia punta a installare oltre 70 GW di rinnovabili entro il 2030 e di poter superare gli obiettivi del piano europeo REPowerEU di 85 GW tra il 2030 e il 2032.

Per un miglior sfruttamento delle rinnovabili, infine, è necessario realizzare impianti di storage in grado di accumulare energia nel momento in cui è prodotta in sovrabbondanza rispetto alla domanda e di rilasciarla alla rete in base alle richieste. Sotto questo aspetto, in Italia, a fine 2022, sono risultati in esercizio 227.478 sistemi di accumulo stazionari rispetto ai 75.070 del 2021. La potenza nominale è passata da 0,4 GW a 1,5 GW, con un incremento del 278%, non lontani dai target del PNIEC sugli accumuli.

Anche sotto questo aspetto la diffusione delle auto elettriche reciterà un ruolo molto importante: una volta terminata la vita utile a bordo del veicolo, ma prima di essere avviate al completo riciclo, le batterie saranno protagoniste infatti della cosiddetta “second life”, nella quale insieme ad altri accumulatori andranno a formare sistemi di storage stazionario al servizio della produzione di energia rinnovabile.

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