Così come avviene per benzina e diesel, anche sull’elettricità necessaria per alimentare le auto a batteria gravano prelievi fiscali e accise, in maniera persino superiore rispetto a quanto avviene per i carburanti fossili.

Questo emerge chiaramente calcolando il peso fiscale tenendo presente l’effettivo contenuto energetico del carburante utilizzato e la differente efficienza dei sistemi propulsivi elettrici ed endotermici. O, per dirlo in altri termini, quantificando l’incidenza del peso fiscale in relazione alla quantità di energia realmente utilizzata per percorrere una determinata distanza.

Vediamo un esempio. Un litro di benzina contiene una quantità di energia pari a 9,6 kWh, mentre un litro di gasolio arriva a 10,7 kWh. Tenendo conto di valori medi di consumo per le auto termiche, con un litro di benzina (e quindi con 9,6 kWh) si percorrono 18 km, mentre con uno di gasolio (e quindi con 10,7 kWh) se ne percorrono 20. Per percorrere 100 km, quindi, si devono mettere in conto circa 5,5 litri di benzina o 4,9 litri di gasolio, con un consumo di energia rispettivamente di 52,8 kWh e 52,4 kWh.

Un’auto elettrica, con la quantità di energia di un litro di benzina arriva a percorrere 48 km, mentre con quella di un litro di gasolio tocca addirittura quota 53,5 km. Per percorrere 100 km ha bisogno infatti in media solo di circa 15,8 kWh. Ed è in questa efficienza molto maggiore dell’auto elettrica che si cela la discrepanza relativa al carico fiscale.

Un’auto a benzina per percorrere 100 km richiede una spesa di circa 10 euro, un’auto a gasolio necessita di 8 euro e un’auto elettrica di una somma compresa tra i 3,3 e i 9,5 euro in base al tipo di ricarica che si sceglie (privata domestica, privata “tariffa altri usi”, pubblica in abbonamento o pubblica a consumo). Il carico fiscale relativo alla somma spesa per percorrere 100 km su un’auto elettrica è più basso per il fatto che una vettura a batteria ha bisogno di molta meno energia per spostarsi.

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