Nuova frenata ad aprile e market share in calo al 2,3%. Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi: “Dopo gli annunci cittadini e imprese aspettano il nuovo Ecobonus, accelerare sull’attuazione è sempre più urgente. L’elettrificazione può essere una grande opportunità per il sistema Paese se affrontata in chiave di innovazione tecnologica”

Il mercato dell’auto elettrica in Italia sconta ancora l’attesa per l’attivazione dei nuovi incentivi. Ad aprile, in particolare, sono state immatricolate nella Penisola 3.173 nuove vetture full electric (-20,5% rispetto all’aprile 2023), con una quota di mercato scivolata nel mese al 2,3% (dal 3,2% dell’aprile 2023).

Nel primo quadrimestre 2024 le vetture elettriche registrate in Italia sono in totale 16.402, in calo del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una market share pari al 2,8%, che si confronta con il 3,7% dei primi quattro mesi dell’anno scorso. Al 30 aprile il parco circolante elettrico italiano si attesta così a 234.478 auto.

“I dati di aprile mostrano ancora una volta l’urgenza di rendere operativi i nuovi incentivi auto”, sottolinea il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, ricordando che “a seguito dell’annuncio di un imminente Ecobonus più vantaggioso di quello in vigore, è del tutto naturale che cittadini e imprese rinviino i propri acquisti per beneficiare di agevolazioni più convenienti. Auspichiamo quindi che i nuovi incentivi, già resi noti, possano giungere all’attuazione in tempi rapidi, per consentire a chi vuole passare all’elettrico di concretizzare la propria decisione ed evitare che si arrivi a una paralisi del mercato, peraltro in un periodo dell’anno storicamente caratterizzato da volumi di vendite molto importanti”.

“In Italia stiamo assistendo a un fenomeno singolare a livello europeo”, osserva poi Pressi, “con un boom delle colonnine di ricarica che ci pone ai vertici in questo campo, a fronte di un mercato delle auto elettriche che stenta a decollare. Per garantire il successo della transizione veicoli e infrastrutture devono muoversi di pari passo. Per questo, accanto a un contesto normativo più stabile e chiaro, è indispensabile anche che le filiere dell’auto e dell’energia possano sempre di più dialogare e lavorare insieme, come facciamo all’interno di Motus-E, alimentando uno sviluppo virtuoso di cui tutto il sistema Paese potrà cogliere i frutti”.

Con oltre 54.000 punti di ricarica a uso pubblico installati sul territorio, l’Italia può contare su una densità dell’infrastruttura rispetto al circolante elettrico decisamente più elevata di un Paese come la Francia, dove l’elettrico viaggia oltre il 18% di market share, e quasi doppia rispetto a Germania e Regno Unito, dove le BEV si attestano circa al 12% e al 15% di quota di mercato. A marzo la quota di mercato delle auto elettriche nell’Unione europea è stata pari al 13%.

“L’elettrificazione della mobilità”, conclude il presidente di Motus-E, “è un megatrend globale e come tale pone l’Italia davanti a un bivio: essere protagonista di questa innovazione tecnologica per garantire la competitività dell’industria nazionale e rilanciare l’occupazione nel settore, o rimanere indietro e farsi da parte, con tutte le conseguenze del caso. La scelta a nostro avviso può essere una sola”.

Infine, anche per i veicoli commerciali il mercato dell’elettrico è rimasto sostanzialmente in sospeso, con gli operatori di trasporto in attesa dell’attivazione dei nuovi incentivi: ad aprile le immatricolazioni dei mezzi elettrici di categoria N1 sono arretrate del 53,6% rispetto allo stesso mese del 2023.

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