Nel 2022 l’Italia è l’unico grande Paese europeo dove diminuiscono le immatricolazioni full electric. Motus-E: “Il Governo ha gli strumenti per riportare il Paese dove gli compete” 

ROMA 3 gennaio 2023 – La frenata delle immatricolazioni di auto elettriche in Italia è un dato che non può essere sottovalutato, specialmente alla luce del contesto in cui si inserisce. “Siamo l’unico tra i grandi Paesi europei a registrare nel 2022 un calo delle vendite di auto a emissioni zero e questo non può non innescare qualche riflessione”, sottolinea Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica. 

Nell’anno appena trascorso, che ha visto il mercato auto nazionale scivolare a un soffio dal suo minimo storico – facendo peggio addirittura del 2020 – le vetture full electric vendute nella Penisola sono state 49.058, in calo del 27,1% rispetto del 2021, con il parco elettrico circolante che ha sfondato comunque le 170.000 unità, attestandosi più precisamente a 171.196. Segno meno anche per la quota di mercato delle elettriche, che passa dal 4,6% del 2021 al 3,7% del 2022. 

Per fare un paragone, nei primi 11 mesi dell’anno la market share delle auto elettriche è stata del 13% in Francia, del 15,7% in Germania e del 15,1% nel Regno Unito. Solo la Spagna tra i big mostra una quota di mercato analoga all’Italia, con l’enorme differenza però che rispetto al 2021 è cresciuta di oltre un punto percentuale, mentre da noi il trend è esattamente opposto.

“Senza interventi, l’Italia rischia di accumulare un gap difficile da colmare rispetto ai Paesi con cui dovrebbe ambire a confrontarsi”, avverte Motus-E, secondo cui fortunatamente “il Governo ha in mano tutti gli strumenti per riportare il mercato italiano lì dove dovrebbe essere, nella Serie A dell’Europa, senza accontentarsi di uno scivoloso ruolo di secondo piano”.

“L’anomalia italiana dell’anno appena concluso ha trovato terreno fertile essenzialmente nella poca pianificazione delle politiche incentivanti”, osserva l’associazione, sottolineando che “per recuperare terreno si potrebbe partire da un riordino del quadro di supporto alla domanda. Ad esempio, dando subito continuità agli incentivi al noleggio, equiparandoli come valore a quelli per i veicoli privati senza rottamazione, ma anche allineando il cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili a quello per le ibride plug-in”. Un’altra leva su cui agire “è quella del trattamento fiscale delle flotte aziendali, che andrebbe rivisto per favorire le auto a zero e a basse emissioni, senza dimenticare poi una maggiore velocità nella messa a terra dei fondi per le ricariche private”.

Tornando ai numeri, a dicembre le immatricolazioni elettriche italiane sono pari a 4.526 unità contro le 6.167 dello stesso mese del 2021, con una contrazione del 26,6%. Giù anche la quota di mercato delle BEV, scesa al 4,3% dal 7% del dicembre 2021. Osservando i dati nel dettaglio si può trovare comunque un elemento positivo, con il timido recupero negli ultimi mesi dell’anno del noleggio a lungo termine, che ha mostrato da subito una certa reattività all’estensione degli incentivi a questo canale, nonostante le limitazioni dovute a un importo ridotto a 1.500 € per veicolo.

Nuovo scivolone a dicembre per le auto-immatricolazioni da parte dei dealer: -50,1% rispetto allo stesso mese del 2021. Un valore che aiuta a comprendere meglio il peso delle diverse dinamiche dietro la contrazione del mercato BEV degli ultimi mesi. Accanto ai fattori contingenti e specifici del mercato italiano, si può evincere infatti che la distribuzione del calo si sia concentrata in un periodo particolarmente ristretto per effetto delle regole 2021 di utilizzo dell’ecobonus, che avevano contribuito a concentrare le auto-immatricolazioni a fine anno.

Guardando infine ai modelli elettrici più venduti nel 2022, la Fiat 500e conquista il primo posto con 6.283 unità immatricolate. In seconda posizione la Smart Fortwo, con 4.544 unità, seguita dalla Tesla Model Y a quota 4.199. Al quarto e quinto posto, rispettivamente, troviamo la Dacia Spring (2.825 unità) e la Renault Twingo (2.738).

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