L’intervento di Dino Marcozzi durante l’evento targato MOTUS-E Mobilità ElettricaAcceleriamodello scorso 11 aprile è stato esplicativo e frizzante, due elementi che contraddistinguono l’intero operato dell’associazione fondata poco meno di un anno fa.
Il segretario generale di MOTUS-E ha voluto fare una panoramica sulle attività e sui progetti futuri della neonata associazione, iniziando proprio dal nome: ‘MOTUS-E’.
Se la E sta per ‘elettricità’, Marcozzi racconta che per ‘MOTUS-E’, ma anche per ‘Acceleriamo’, si è lasciato ispirare dalla seconda legge della dinamica di Newton. La legge che descrive come la mutazione della velocità, e quindi dell’accelerazione, sia proporzionale alla forza. Newton descrisse tale principio con la parola ‘Motus’ che in latino significa movimento, cambiamento, ma anche emozione e questo la rende “la parola perfetta per descriverci”, afferma Marcozzi.
MOTUS-E prende forza dai suoi associati, un gruppo eterogeneo che tra gestori delle infrastrutture, costruttori ed enti formativi, copre un po’ tutta la filiera produttiva. Da qui MOTUS-E è partita con l’obiettivo di agevolare il processo di transizione del settore italiano verso la mobilità elettrica, inserendosi in un ecosistema che è ormai ben oltre il solo settore automotive.
Certo c’è ancora tanto da fare ma, ad appena 11 mesi dalla sua costituzione, l’associazione ha già compiuto passi da gigante e i piani futuri non mancano. Tanti i settori in cui l’associazione si è mossa, dalla semplificazione degli iter autorizzatavi per l’installazione delle infrastrutture, agli incentivi, per arrivare ad iniziare un lavoro piuttosto impegnativo sullo smart charging e le tariffe della mobilità elettrica, punto fondamentale dell’attuale, e futuro, ecosistema di sviluppo dell’e-mobility nel nostro Paese.
Fondamentale anche il settore ambientale, dove MOTUS-E è intervenuta non solo contribuendo alla compilazione del piano nazionale Integrato Energia e Clima, ma anche iniziando un lavoro di riposizionamento ambientale con lo studio del riciclo delle batterie e del c.d. “second life”.
I piani di MOTUS-E si spostano anche nel settore della formazione, dove sta prendendo corpo la creazione di Corsi di alta formazione universitaria in collaborazione con le prime cinque università che hanno aderito al progetto pilota (Politecnico di Torino, Università di Genova, Università di Parma, Roma La Sapienza e Università di Palermo), in cui l’associazione andrà affiancando l’accademia con docenti provenienti dal lato industriale del settore elettrico. Accanto alla formazione universitaria, l’associazione è intenzionata a colmare le lacune della formazione tecnica, organizzando corsi mirati alla formazione di Car Dealers, giornalisti e tecnici delle infrastrutture.
In questo momento, però, l’obiettivo più importante per l’associazione è aiutare la filiera, supportare le skills italiane che già esistono, che sono presenti e attive, ma ancora poco conosciute.
L’Italia ha delle ottime carte da giocare e delle importanti prospettive di crescita, tanto che “ad oggi siamo nella condizione di poter spingere al massimo, incrementando e supportando la nostra attività”, conclude Marcozzi.
Ecco l’intervista del Segretario Generale:

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