Il ritmo dell’innovazione è sempre più competitivo e la piramide delle competenze si è invertita a favore delle giovani generazioni. Le aziende hanno quindi bisogno di rispondere a diverse sfide (mercato, modelli di business, digitale, tecnologia) e le risposte possono arrivare attraverso le persone, la cultura e i processi.
Un hackathon nasce anche da queste considerazioni. Si tratta infatti di due giornate in cui i partecipanti lavorano in team – guidati da mentor esperti – e rispondono con soluzioni innovative a challenge lanciate dalle aziende partner. Uno strumento che ha la sua ricchezza nel mix di esperienze e competenze di talenti, startup e aziende impegnate a riflettere sulla velocità di trasformazione dell’innovazione, sulla comunicazione dei valori aziendali e sulla formazione delle risorse.
L’hackathon ha impatto sull’HR, sull’innovazione, sulla comunicazione. Sull’HR perché attrae talenti, permette l’empowerment del personale e il presidio di community quali, per esempio, quella dei developers. Sull’innovazione perché attiva lo scouting di startup early stage e il monitoraggio di nuovi trend, e incoraggia l’integrazione in azienda di soluzioni di Open Innovation. Sulla comunicazione perché favorisce e rafforza il posizionamento in settori di avanguardia.
A partire dal prossimo ottobre e durante i primi mesi del 2020, tree sarà impegnata – anche insieme a MOTUS-E – nel Mobility HACK. Un programma di 3 hackathon multiazienda dedicati al tema della mobilità del futuro che avranno luogo a Catania, Roma e Milano.
Il primo passo del Mobility HACK sarà la raccolta degli innovation needs delle aziende partner, che serviranno a definire in modo puntuale ed efficace le challenge che verranno proposte ai partecipanti. Un invito all’Open Innovation, per lavorare insieme a un nuovo modo di concepire e disegnare servizi e prodotti.
Antonio Perdichizzi

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