Il pacco batterie delle auto elettriche è composto, tra gli altri materiali, in percentuali variabili, dai seguenti (in rosso i materiali considerati critici):

Catodo Diffusione per BEV Materiali critici e relativa soluzione
Nichel-Manganese-Cobalto (NMC) 51% Il cobalto viene sostituito a favore di frazioni sempre più crescente di Nichel.
Litio-Ferro-Fosfato (LFP) 40% Il litio potrebbe venire gradualmente sostituito dal sodio.

Si segnala tuttavia che le batterie LFP stanno conquistando via via sempre maggiori quote di mercato, soprattutto in sostituzione delle NMC, in risoluzione dell’approvvigionamento di cobalto.

Litio-Manganese-Alluminio (NMA) 8%
Anodo Diffusione per BEV Materiali critici e relativa soluzione
Grafite ~ 100% Il silicio o il litio stanno gradualmente andando in sostituzione della grafite.

Si deve tuttavia sottolineare che:

  • più della metà del cobalto estratto nel mondo, che garantisce una densità di carica particolarmente elevata, va nelle batterie di piccole dimensioni come ad es. per smartphone, laptop ed elettrodomestici;
  • il nichel per le batterie è meno del 10% del totale estratto a livello mondiale, in quanto la maggioranza va soprattutto nell’industria metallurgica, ad esempio per la produzione di acciaio;
  • il fosforo è un elemento chiave nella produzione di fertilizzanti ma ciò non andrà in conflitto con l’industria agricola in quanto si stima che il fosforo estratto per la produzione di batterie rimarrà comunque inferiore al 10% dell’estrazione mondiale.

Si deve inoltre sfatare il mito che all’interno delle batterie siano presenti le cosiddette terre rare: il misunderstanding nasce probabilmente dal fatto che alcune delle materie prime necessarie per l’accumulo di energia sono considerate più difficili da reperire di quanto non lo siano in realtà. Con la dicitura terre rare si indicano altri elementi, che nulla hanno a che fare con le batterie: sono 17, hanno caratteristiche non particolarmente dissimili tra loro, e a dispetto del nome si trovano in concentrazioni abbastanza elevate nella crosta terrestre. Il loro utilizzo, particolarmente diffuso, spazia dagli smartphone alle turbine eoliche, fino ai magneti dei motori elettrici, dove si sta però progressivamente limitando o eliminando il loro impiego.

La Cina, a differenza di quanto credano in molti, non ha il monopolio delle materie prime utilizzate per le batterie, perché elementi quali ad esempio il litio o il nichel sono in realtà presenti in abbondanza anche in Australia, America ed Europa. In questo momento, il vero vantaggio di Pechino è sulle attività di raffinazione di queste materie prime, ed è anche su questo fronte che Ue e Usa intendono infatti concentrare i propri sforzi, parallelamente alle nuove iniziative minerarie.

Di seguito si riportano i maggiori fornitori di materie prime critiche in Europa:

Sul fronte prezzo, si registrano cali significativi del costo delle materie prime, dopo i forti rialzi registrati nel 2022. Ad esempio il litio nel mese di novembre 2024 ha raggiunto la quota di circa 15k €/ton con una riduzione del 300% rispetto al 2022. Inoltre, si aggiunge che dal punto di vista dei forecast di mercato, non sono previsti forti rialzi nei prossimi anni.

Le altre materie critiche presenti nelle batterie, come cobalto e grafite, tuttavia, secondo le proiezioni al 2030 registrano rialzi sul lungo periodo: ciò però non inciderà in maniera significativa sul prezzo delle batterie in quanto, come sopra riportato, sia il cobalto che la grafite sono in corso di sostituzione a favore di frazioni sempre più crescenti rispettivamente di nichel, silicio e litio.

Per approfondire l’argomento: