Se fino a qualche anno fa l’auto elettrica rappresentava una scelta di nicchia, le vendite di vetture a zero emissioni hanno assunto ormai un peso estremamente rilevante. Nel 2022, per la prima volta nella storia, le auto alimentate esclusivamente a batteria vendute nel mondo hanno superato le 10 milioni di unità, attestandosi al 14% del mercato totale

Nel 2024 le vendite globali di auto elettriche (BEV+PHEV) hanno superato i 17 milioni di unità, portando la quota di mercato al 21-22%, pari a circa un’auto su cinque venduta nel mondo. Il solo incremento rispetto al 2023 — circa 3,5 milioni di unità in più — è superiore all’intero volume di vendite globali registrato nel 2020.La Cina si conferma il principale motore di crescita, con oltre 11 milioni di immatricolazioni e una quota che sfiora la metà del mercato nazionale. Negli Stati Uniti le vendite sono cresciute di circa +10% rispetto all’anno precedente. Un segnale importante arriva anche dai mercati emergenti, in particolare in Asia e America Latina, dove le vendite di veicoli elettrici sono aumentate di oltre +60% nel 2024
In Europa il mercato è rimasto sostanzialmente stabile, mantenendo una quota intorno al 20%, con risultati disomogenei tra Paesi.

Guardando al nuovo anno però, nei primi nove mesi del 2025,  la quota di mercato dei veicoli elettrici (BEV) in Europa è salita al 18,1%, rispetto al 14,7% registrato nello stesso periodo del 2024. La crescita è trainata dall’aumento delle immatricolazioni in diversi Paesi, in particolare in Germania (+38,3%), UK (+29%) e in Belgio (+12,4%), a conferma del consolidamento del mercato elettrico nel continente.

A fare da apripista abbiamo Olanda e Belgio con quote di mercato delle auto elettriche superiori al 30%, seguite da Regno Unito (22%), Francia (18,2%) e Germania (18%).

L’Italia si attesta all’ultimo posto tra i grandi Paesi europei per market share elettrica (5,2%.), preceduta dalla Spagna (8,4%).

A determinare l’anomalia italiana, in un contesto europeo sempre più avviato sull’elettrico, è stata essenzialmente la mancanza di un programma incentivante stabile, un contesto generale poco incline alla transizione, il dilagare di falsi miti sulla mobilità elettrica e una sostanziale esclusione dalle agevolazioni delle flotte aziendali, che pure rappresentano un canale di vendita sempre più importante, oltre che un bacino fondamentale per alimentare il mercato dell’usato.

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