Se fino a qualche anno fa l’auto elettrica rappresentava una scelta di nicchia, le vendite di vetture a zero emissioni hanno assunto ormai un peso estremamente rilevante. Nel 2022, per la prima volta nella storia, le auto alimentate esclusivamente a batteria vendute nel mondo hanno superato le 10 milioni di unità, attestandosi al 14% del mercato totale. Nel 2020 non si andava oltre il 5% e nel 2021 si chiuse al 9% di share. Si prevede che il 2023 ci si avvicinerà al 20% di market share a livello globale: in pratica una nuova auto ogni 5 sarà elettrica, in un trend in costante aumento.

I fattori di crescita sono molteplici: le agevolazioni messe in campo da numerosi Paesi, la progressiva diffusione della rete di ricarica a uso pubblico, una maggiore consapevolezza dei consumatori dei vantaggi dell’elettrico e, non ultima, la presenza di un numero sempre più alto di modelli in vendita. Nel 2022 sono stati circa 500, più del doppio rispetto al 2018.

Il 2023 rappresenta un anno record per l’Unione europea, con il periodo gennaio-novembre che ha visto le auto elettriche raggiungere il 14,2% di quota di mercato e consolidare il sorpasso sul diesel (al 12,2% di market share) con quasi 1,4 milioni di immatricolazioni full electric negli 11 mesi (+48,2% rispetto allo stesso periodo del 2022).

Guardando ai maggiori mercati Ue, in Francia nei primi 11 mesi dell’anno la quota di mercato delle auto elettriche è stata pari al 16,4%, in Germania ha raggiunto il 18% e in Spagna si è attestata al 5,3%, facendo dell’Italia l’ultimo tra i grandi Paesi europei per market share elettrica (4,1%).

A determinare l’anomalia italiana, in un contesto europeo sempre più avviato sull’elettrico, è stata essenzialmente l’eredità di incentivi non adeguatamente calibrati, un contesto generale poco incline alla transizione, il dilagare di falsi miti sulla mobilità elettrica e una sostanziale esclusione dalle agevolazioni delle flotte aziendali, che pure rappresentano un canale di vendita sempre più importante, oltre che un bacino fondamentale per alimentare il mercato dell’usato.

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