Almeno un quarto di mezzi pubblici ‘puliti’ nelle città europee entro il 2025 
Lo scorso 11 febbraio il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno raggiunto un’intesa sulle nuove regole di approvvigionamento pubblico dei bus a basse emissioni. Secondo l’accordo, almeno un quarto dei nuovi mezzi pubblici acquistati dalle amministrazioni pubbliche delle città europee dovrà essere costituito da ‘veicoli puliti’ entro il 2025, e almeno un terzo entro il 2030. Fondamentale evidenziare che viene indicato un ulteriore obiettivo: infatti, metà del target principale dovrà essere garantito con veicoli a zero emissioni, quindi sostanzialmente con mezzi elettrici. Per ‘veicolo pulito’ si intende, in generale, nel caso dei veicoli leggeri, un veicolo con soglia massima di emissione di CO2 pari a 50 gCO2/Km e con una soglia massima di emissioni di inquinanti (PM e NOX); nel caso dei veicoli pesanti, invece, si fa riferimento alle tecnologie indicate nella Direttiva “Alternative Fuel Initiative” (elettricità, idrogeno, gas naturale, LPG, combustibili sintetici, biofuel avanzati).

Tali previsioni confluiranno nella revisione della Direttiva ‘Clean Vehicles’ attualmente in fase di definizione.
La Commissaria ai Trasporti Violeta Bulc ha salutato con favore l’accordo raggiunto: “Stiamo rispettando gli impegni presi. Promuovendo i veicoli a zero e basse emissioni nell’approvvigionamento pubblico, stiamo dando un deciso impulso allo sviluppo di soluzioni ‘pulite’, che contribuirà a pulire l’aria che i cittadini europei respirano”.

Oggi un bus su dieci venduto in Europa è elettrico
Secondo uno studio pubblicato da Transport & Environment a novembre 2018, solo un bus su dieci venduto oggi in Europa è elettrico: la flotta elettrica delle amministrazioni locali nel continente copre solo circa il 9% del totale delle flotte urbane. Questo nonostante il c.d. “Total Cost of Ownership” (TCO) dei mezzi elettrici sia più competitivo dei bus a diesel, considerando anche i costi associati alla qualità dell’aria e al rumore.
 
Quali sono le barriere per l’elettrificazione delle flotte di bus elettrici?
Transport & Environment indica due barriere essenziali che ancora ostacolano lo sviluppo della mobilità elettrica nel trasporto pubblico: la prima è costituita dal prezzo d’acquisto (oggi è circa il doppio rispetto al diesel), il che rende difficile che il mezzo elettrico possa essere competitivo – in fase d’acquisto – senza incentivi di carattere economico.
Il secondo ostacolo, su cui in realtà la Direttiva ‘Clean Vehicles” sta intervenendo, è la mancanza di politiche pubbliche che possano stimolare tanto l’offerta quanto la domanda, e quindi, in ragione delle economie di scala, poter conseguentemente abbassare i costi complessivi dei mezzi a zero emissioni.

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