Come ogni anno, si è svolto nel mese di dicembre il convegno di Kyoto Club e Transport&Environment, con l’obiettivo di ricordare alle istituzioni e agli stakeholder la necessità di rispettare gli Accordi di Parigi. Durante il convegno è stato presentato il rapporto “Un Piano di Ripresa e Resilienza per la mobilità sostenibile”, con proposte mirate alla mobilità urbana e l’elettrificazione dei trasporti. Gli esperti del Kyoto Club, associazione partner di Motus-e, sono concordi: per migliorare la mobilità urbana e incrementare il trasporto elettrico occorre destinare 41 miliardi del Recovery Plan alla mobilità sostenibile.

Il Piano di Ripresa e Resilienza per la mobilità sostenibile

Occorrono 41 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per una ripresa sostenibile del settore trasporti italiano, che metta al centro la mobilità urbana e regionale, l’elettrificazione dei trasporti e la transizione ecologica dell’industria automotive. Sono queste le proposte avanzate da Kyoto Club e Transport&Environment, illustrate nel nuovo rapporto “Un Piano di Ripresa e Resilienza per la mobilità sostenibile”. Proposte che mettono al centro le città, insieme ad una green and just transition del settore produttivo del comparto trasporti. 

Nel dettaglio, la proposta prevede investimenti pari a 29,7 miliardi di euro per la mobilità urbana e regionale, 7,95 miliardi di euro per l’elettrificazione e 3,5 miliardi per la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali.

Puntare sulla transizione ecologica nel settore dei trasporti

Secondo gli esperti di Kyoto Club e Transport & Environment, che hanno visionato la bozza del PNRR, il Recovery Plan italiano è troppo sbilanciato: le grandi opere assorbono la maggior parte delle risorse in modo inefficiente, sia dal punto di vista della decarbonizzazione, sia dal punto vista sociale ed economico.

Le proposte emerse durante il convegno indicano la necessità di investire fortemente nei trasporti green, a partire dalla rigenerazione dello spazio urbano, con l’incremento delle reti ciclabili e pedonali, e con azioni mirate per l’elettrificazione dei trasporti e il potenziamento del trasporto pubblico locale a zero emissioni. Per permettere alla mobilità elettrica di proseguire il trend di crescita positivo del 2020, è necessario potenziare la mobilità condivisa e gli hub intermodali nelle stazioni, il comparto delle consegne merci a emissioni zero e incrementare soprattutto la rete di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche

Le proposte emerse dal convegno

L’elettrificazione dei trasporti rappresenta una delle più importanti rivoluzioni industriali del secolo odierno e una necessità impellente per il settore automotive. Secondo gli esperti intervenuti al convegno, è il momento di definire politiche industriali decise, che consentano al settore dei trasporti di stare al passo con i tempi, scongiurando il rischio che l’Italia resti tagliata fuori dalla rivoluzione elettrica della mobilità.
In riferimento alla governance del PNRR, le associazioni chiedono l’istituzione di un Comitato permanente di consultazione delle associazioni ambientali, con l’obiettivo di assicurare che la quota parte green del fondo (almeno il 37%) sia spesa a favore della transizione ecologica e che il 100% sia stanziato nel rispetto dei criteri della sostenibilità. 

Emissioni di gas serra, è ora di darci un taglio In Italia nel 2018 le emissioni di gas serra provenienti dal settore dei trasporti sono state pari a 108 mln di tonnellate di CO2, equivalenti al 26% delle emissioni totali. Rispetto al 1990, le emissioni nei trasporti sono aumentate, nonostante i vincoli degli accordi internazionali sul clima.
Per raggiungere il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del blocco UE per il 2030, recentemente portato dal 40% al 55%, occorre ridurre drasticamente le emissioni del settore trasporti nei prossimi 10 anni puntando sulla mobilità elettrica nel modo giusto per raggiungere le zero emissioni.

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