Non solo su strada. Il mercato della nautica elettrica, dedicata ad imbarcazioni alimentate da motori elettrici, è in rapida espansione. L’elettrico arriva così anche nelle acque italiane, in particolare in quelle Liguri.

È infatti proprio a Portofino, presso il Molo Umberto I, che è stata inaugurata quest’estate, da Enel X Way, la prima infrastruttura di ricarica dedicata alle imbarcazioni elettriche, alla presenza di rappresentanti dell’amministrazione cittadina, tra cui il sindaco Matteo Viacava, e da Lorenzo Rambaldi l’Head of Innovability di Enel X Way che ha dichiarato:

Attraverso questa installazione diamo continuità al nostro progetto di disporre di un’infrastruttura capillare per il settore nautico, anche a mare. Dotarci di queste nuove tecnologie ci consente di valorizzare il territorio e di volgere sempre più lo sguardo verso un turismo sostenibile ed una mobilità integrata, su terra e acqua.”

Il punto di ricarica targato Enel X Way ha avuto il suo “battesimo” con la prima ricarica del Candela Seven (C-7), un aliscafo elettrico di 7,7 metri in grado di percorrere circa 50 miglia nautiche con la sua batteria da 45 kWh, in modo ‘’silenzioso’’ e nel pieno rispetto dell’ambiente.

Come funziona la colonnina?

In Italia, Enel X Way è in prima linea con le sue infrastrutture di ricarica, per inseguire l’obiettivo comune di un futuro sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, anche su mare. Un chiaro esempio è proprio questo punto di ricarica fast per le imbarcazioni elettriche, ubicato nel Molo Umberto I a Portofino, che si aggiunge all’infrastruttura recentemente installata a Cernobbio, sul lago di Como, proprio in occasione del Forum Ambrosetti 2022.

L’intervento di Enel X Way e del Comune però non si ferma alla nautica elettrica, ma sarà affiancato anche da analoghe infrastrutture a sostegno dei trasporti su gomma nelle stesse località

Il Gruppo Enel, infatti, pensa al futuro nell’ottica di una mobilità integrata, quindi a mare come su strada, con veicoli a due come a quattro ruote. A Portofino è infatti prevista l’installazione di alcuni punti di ricarica per auto elettriche presso il parcheggio multipiano della cittadina e all’interno del parcheggio di Paraggi. Queste ultime due installazioni si sommeranno agli oltre 16mila punti di ricarica per veicoli elettrici in tutto il Paese, che a livello globale salgono a oltre 300mila grazie agli accordi di interoperabilità.

L’Accelerazione e l’attenzione verso questo tipo di iniziative ‘’green’’ da parte dei governi e di numerose aziende è sotto gli occhi di tutti. E anche la nautica elettrica spinge l’industria a rinnovare l’intera tecnologia navale, per inserirla nelle dinamiche dell’economia circolare.

I vantaggi della nautica elettrica

Non c’è dubbio, è sotto gli occhi di tutti che quello del mercato della nautica elettrica sia un business dal grande potenziale. A testimoniarlo un fatturato stimato per il 2030 a $16.2 miliardi e un CAGR 2021-2030 pari a 14.9%.

Tutti in cerca di imbarcazioni completamente elettriche o ibride, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, dove negli ultimi anni sono stati varati i primi traghetti per il trasporto passeggeri alimentati dalle batterie. A iniziare dalla Norvegia, oggi tra i paesi più avanzati nella mobilità elettrica, dove dal 2026 non sarà più possibile navigare tra i fiordi con barche a combustibile. Altre simili linee di servizio, full electric, sono presenti anche a Berlino e Parigi, in Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda dove la crescita delle navi green è esponenziale.

Ma quali sono i principali benefici di questa elettrificazione delle imbarcazioni?

  • Riduzione dei costi
  • Il 50% in più di efficienza energetica
  • Abbattimento di emissioni di CO2

Oltre alla netta riduzione delle emissioni di anidride carbonica, i benefici ambientali sono considerati “evidenti” anche per l’ormai dimostrato impatto ridotto dell’intero ciclo vita dei mezzi elettrici.

Si stima che con la riconversione delle oltre 570 mila imbarcazioni da diporto presenti in Italia, potremmo raggiungere il 40% degli obiettivi Net Zero previsti per il 2030.

Obiettivo carbon neutrality

L’inquinamento atmosferico navale per molti decenni è stato ampiamente ignorato dai governi. Il boom delle spedizioni marittime, unitamente ad una crescente attenzione ambientale ha reso la questione urgente tanto da muovere l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che, nel 2020, ha imposto aggiornamenti normativi che inaspriscono i limiti per le emissioni di zolfo dei trasporti marini. Le navi dovranno utilizzare combustibili con un contenuto di zolfo molto basso, pari allo 0,5% (massa in massa). Si tratta di un taglio sostanziale rispetto al limite passato, che fino a ieri permetteva invece un contenuto di zolfo fino al 3,5%.

La misura si applicherà a tutte le navi migliorando la qualità dell’aria nelle zone portuali, a prescindere dalla loro dimensione, ma solo per quelle che operano al di fuori delle aree designate per il controllo delle emissioni, le cosiddette ECAS. In queste ultime – l’area del Mar Baltico, la zona del Mare del Nord; l’area nordamericana e l’area del Mar dei Caraibi degli USA – infatti è già attiva una soglia molto più stringente dello 0,1%.Un obiettivo, quello dell’impatto zero, che nel settore nautico viene spinto anche dal crescente interesse delle persone verso un turismo sostenibile.

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