Spesso si parla di mancanza di infrastrutture in Italia, ma nel confronto con i Paesi Europei dove ci troviamo realmente? I dati assoluti sui punti di ricarica disponibili possono essere fuorvianti, infatti la necessità è intrinsecamente legata al parco circolante di vetture elettriche (oggi) ed alla necessità di spostamento differenti nei diversi Paesi (domani). 

La situazione oggi…

Confrontando i dati* di alcuni Paesi Europei e della media europea (27 Stati) rispetto a:

  • il numero di punti di ricarica a disposizione di 100 automobilisti che utilizzano un’auto BEV (asse orizzontale)
  • il numero di punti di ricarica in DC (ovvero quelli che rispondono all’esigenza della ricarica per tratte più lunghe) a disposizione di 100 automobilisti che utilizzano un’auto BEV (asse verticale)
  • il numero di automobilisti con un’auto BEV (ovvero il parco circolante BEV, grandezza del cerchio)

Si nota subito come l’Italia mette a disposizione di 100 automobilisti BEV circa 21 punti di ricarica, al di sopra della media europea, ed al di sopra di Paesi come Spagna, Francia e Germania (che si trovano più a sinistra nel grafico). Inoltre gli automobilisti possono usufruire di circa 1,6 punti di ricarica in DC, al di sopra della media europea, ed al di sopra di Paesi come Francia, Belgio ed Paesi Bassi (che si trovano più in basso nel grafico). Questo dimostra come la rete di ricarica, se paragonata a quella degli altri Paesi, si  sviluppata ad una velocità compatibile (se non superiore) rispetto alla crescita dei veicoli BEV e abbia raggiunto un risultato complessivo soddisfacente.

…e in prospettiva futura.

Guardando invece al futuro, abbiamo confrontato i punti di ricarica disponibili* con alcuni parametri** indipendenti dall’attuale sviluppo del mercato BEV, per approfondire meglio il gap da colmare nei prossimi anni. In particolare il confronto con alcuni Paesi Europei e della media europea (27 Stati) rispetto a:

  • il numero di punti di ricarica a disposizione di 10.000 abitanti – considerando che la ricarica dovrà soddisfare le loro esigenze di mobilità individuale (asse orizzontale)
  • il numero di punti di ricarica in DC a disposizione lungo 100km di strade – considerando che a livello geografico questo dato indica di quanti km ci si può spostare su strada nel territorio (asse verticale)
  • il numero di auto circolanti oggi nel territorio di tutte le alimentazioni (grandezza del cerchio)

Si nota subito come 10.000 abitanti italiani abbiano a disposizione meno punti di ricarica (circa 5,2 punti di ricarica), rispetto alla media europea, ma anche rispetto ad altri Paesi come Francia, Germanie, Belgio e Paesi Bassi. Peggio di noi solo la Spagna (più a sinistra nel grafico). Questo dato è indice dell’importanza che avrà nei prossimi mesi la crescita delle infrastrutture, anche grazie allo strumento del PNRR, confidando che anche il mercato auto BEV si allinei a quello degli altri Paesi Europei. Invece, considerando i km di strade da percorrere, serviti da punti a potenze più elevate (DC) notiamo che la situazione italiana (con circa 0,5 punti di ricarica in DC ogni 100 km di strade) è migliore della media europea, ed è allineata a quella di Francia, Spagna e Belgio, mentre Germania e Paesi Bassi hanno già un risultato che supera i 2 punti di ricarica ogni 100 km di strade (notevolmente più in alto nel grafico).

Vogliamo sottolineare che, nonostante l’analisi complessiva evidenzi una situazione del tutto paragonabile ad altri Paesi, dobbiamo colmare alcune lacune geografiche per raggiungere una capillarità maggiore (oggi 15,7% dei punti si trovano nelle prime 10 città italiane, contro 14,4% della popolazione) e dobbiamo sanare il ritardo di installazioni in autostrada, nonostante la crescita del +250% nell’ultimo anno faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi (310 punti, di cui 234 in DC) e confidiamo che l’obbligo all’apertura dei bandi da parte dei concessionari faccia accelerare ulteriormente.

*Dati Punti di ricarica e veicoli al 30 giugno 2022. Paesi Europei fonte EAFO, Italia fonte Motus-E

**Popolazione 2019: Banca Mondiale; km di strade: Index mundi 

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