Abbiamo seguito con attenzione la diretta di Dataroom di Milena Gabanelli che ha avuto ospiti il Viceministro Pichetto Fratin del Ministero dello Sviluppo Economico e il Direttore Generale di Vitesco Italy Riccardo Toncelli e la giornalista del Corriere della Sera Rita Querzé.

Noi di MOTUS-E fin dall’inizio nella nascita della nostra Associazione abbiamo sensibilizzato istituzioni e stakeholder sulle opportunità della #mobilitàelettrica. Si tratta di scegliere se cavalcare l’onda del trend in corso o farsi travolgere. Germania, Francia e Spagna hanno previsto fondi miliardari per la mobilità elettrica nei propri #RecoveryPlan con incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, piani statali concreti per le infrastrutture di ricarica (in autostrada, in ambito urbano e nei perimetri privati) e riconversione dell’industria, supportando la riconversione delle linee produttive, gli investimenti nella produzione delle batterie su suolo nazionale e la formazione di nuove competenze, nelle imprese e nei corsi di studio secondari e universitari.

Con la nostra Associazione, più di un anno fa, abbiamo proposto al Governo, con un documento pubblico e dettagliato, di destinare 18 miliardi di euro del #PNRR proprio in questa direzione, seguendo l’impostazione dei Tavoli automotive del #MiSE di inizio 2020 (domanda, offerta e infrastrutture), piano che purtroppo è stato ignorato. Non chiedevamo solo incentivi all’acquisto, come per altro hanno già previsto i principali Paesi europei (ad esempio in Germania sono stati stanziati oltre 4 miliardi di euro) ma misure ed obiettivi chiari per supportare tutto il settore automotive del nostro Paese, la sua riconversione e le imprese impattate. A breve pubblicheremo proprio un’analisi sullo stato dell’arte delle imprese coinvolte nella transizione elettrica dell’automotive per approfondire la conoscenza di una filiera molto più complessa, nella quale se da un lato si potrebbero perdere dei posti di lavoro senza una riconversione adeguata e pianificata, dall’altro si creano nuove competenze e nuove opportunità di occupazione. Servono però dal Governo, innanzitutto la volontà politica di agire sulla transizione con una visione di medio/lungo periodo e in secondo luogo, la conoscenza della propria filiera della mobilità elettrica, sia nella sua composizione variegata sia negli strumenti di supporto che essa utilizza per investire e svilupparsi. Abbiamo perso l’opportunità di sfruttare i fondi del PNRR, ora ci vediamo costretti a chiedere un minimo di incentivi per non arrestare la domanda di veicoli a zero emissioni creando ulteriori incertezze.

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